E’ il secondo scudetto primavera dell’Empoli, non il 5° dell’Atalanta. Meritato, con un 5-3 inatteso, senza supplementari, con i toscani comunque sempre avanti, a parte l’1-1. E’ festa per i toscani, capaci di eliminare in semifinale ai supplementari l’Inter, bissano il successo di 22 anni fa, all’epoca c’era Ezio Gelain, in panchina. L’Atalanta aveva prevalso sulla Sampdoria, era alla terza finale di fila.
Cinque a 2 è il computo degli stranieri in campo, almeno di origine, a prevalenza Atalanta, uno di questi, Ngock, tenta subito il colpo da fuori, para il portiere toscano Kvalik.
Sono 865 gli spettatori, compresi osservatori (su tutti Michele Dal Cin, del Monza) e dirigenti (Andrea Catellani responsabile del settore giovanile del Chievo), e tifosi di entrambe le squadre, anche nel settore distinti, prospiciente, da dove alcuni toscani urlano “Odio Bergamo”. Dalla tribuna l’allenatore dell’Empoli Antonio Buscè dà indicazioni alla fase offensiva, tramite la panchina, è squalificato, sul campo ha Francesco Spanò, e i suoi tengono bene, contro i bergamaschi di Massimo Brambilla, reduci da due titoli, e anzi sono insidiosi a metà tempo, da destra. Quarto uomo è una donna, Maria Marotta, che ha debuttato in serie B, come arbitro, nell’ultimo turno, non c’è Var e l’Empoli lo vorrebbe l’espulsione di Ceresoli, anzichè l’ammonizione. Comunque, dalla punizione al limite arriva il vantaggio, tocco laterale di Baldanzi, per l’albanese Asllani, che insacca da fuori, al 28’. Il pari arriva rapidamente, da destra, con il buon inserimento di Sidibe, ivoriano. Tommaso Baldanzi è un piccolo fuoriclasse, per questi livelli, parte in azione personale, a destra, alla Dybala, e riporta avanti l’Empoli, prima dell’intervallo. Si gioca palla a terra, con buone triangolazioni, anche dell’Atalanta, più fisica. A sinistra, peraltro, i nerazzurri lasciano voragini, Ceresoli si lascia sfuggire Ekong, soprattutto è Berto a non chiuderlo e così alla pausa si va sul 3-1, contro ogni pronostico.
“Accorcia, accorcia. E calma”, urla dalla tribuna Buscè, forte del doppio vantaggio. Dimezzato alla ripresa, dal camerunese Ngock, di testa. Stavolta la distrazione difensiva atalantina è a destra, di Grassi, subentrato in avvio a Ghislandi, infortunio che leva compattezza, il 4-2 è di Ekong, doppietta. Continuano le palle gol all’insegna della fisicità dei neri, in campo, Gyabuaa Manu manca il 4-3. L’Empoli rifiata, evita di dilapidare il doppio vantaggio, come accaduto alla Francia e alla Spagna, eppure rischia anche su cross da destra. A 20’ dalla fine espulsi De Nipoti, subentrato, per gomitata, e Pezzola, che l’ha spinto dopo che era già stato cacciato. Buscè chiede calma, gli sfugge una mezza bestemmia, dalla tribuna, vale a tenere alta la concentrazione. All’espulsione diretta di Scalvini, su Baldanzi, lanciato a rete, è proprio finita. Anzi, no, perchè arriva un rigore per l’Atalanta, il tocco di mano è dubbio, Cortinovis dal dischetto segna. Di nuovo l’Empoli replica prontamente, con Tommaso Baldanzi, mvp, alla memoria di Piermario Morosini. Allo scadere persino una traversa orobica. Si finisce con le maschere utili a limitare l’odore dei fumogeni, arrivato anche in tribuna.
Vanni Zagnoli (Foto tratta da https://www.stadionews.it/)