Da Europei e Campionati Nazionali vari sono arrivate le ultime indicazioni sull’attualità e anche sul futuro del pattinaggio artistico su ghiaccio, con indicazioni positive anche per l’Italia, nonostante l’assenza di Carolina Kostner che può essere ormai interpretata anche come anticipo di fine carriera. Due bronzi, nell’individuale maschile e nella danza, un quarto posto nelle coppiesono il segnale che il movimento è vivo e non è circoscritto alla singola prestazione. E anche se non ci sono speranze di medaglie per i Mondiali in Giappone (Saitama, 20-24 marzo) si possono notare sicuramente una crescita e una continuità di belle prove ad alti livelli che forse sono il preludio a qualche podio più importante in futuro.
SORPRESE FEMMINILI
Ma il discorso da affrontare è certo più ampio e conclude quello del mio precedente articolo in cui c’era la situazione del settore femminile in primo piano. Adesso, è la volta delle altre specialità e della situazione italiana, che esamino all’interno di ciascun settore. Comincio comunque con un richiamo a quello delle donne, anche perché è qui che si stanno verificando i risultati più complessi. Agli Europei arriva la sorprendente, ma nemmeno troppo, vittoria della russa Sofia Samodurova, non una fuoriclasse ma abbastanza dura da garantire un rendimento medio elevato. Confermo la mia impressione già messa in evidenza: ha limiti evidenti, ma almeno non fa disastri. Quelli che invece combinano la Konstantinova e la Zagitova. La prima è chiaramente di medio-alto livello, ma senza alcun futuro di rilievo, la seconda continua nella sua crisi, che sia di crescita fisica o di stallo tecnico, che la porta a prove molto negative nel programma libero. Ormai è evidente la sua crescita fisica, è più alta e snella di un anno fa, che probabilmente la porta a non avere più certi sincronismi. Ma è altrettanto evidente che, di fronte all’arrivo, nella prossima stagione, delle junior russe che stravolgeranno l’intero settore, Zagitova non sa più cosa fare. Anche un programma eseguito perfettamente non le basterà più per vincere, pare che abbia provato in allenamento i quadrupli, senza successo, i suoi problemi rischiano di diventare ancor più pesanti. In attesa di sapere se Medvedeva saprà ritrovarsi, per i Mondiali si aspetta un trio russo formato da Zagitova, Samodurova e Tutkamysheva (assente agli Europei perché una polmonite le ha impedito di partecipare ai Nazionali, validi come selezione), a meno che non si decida di rischiare con Medevedeva al posto della Tutkamysheva. Resta per la Russia il grande rischio di perdere nuovamente il titolo (dopo la sorpresa 2018 della canadese Osmond, ora in pausa e non si sa se tornerà nel 2020), a vantaggio delle giapponesi, che soprattutto con Kihira si mostrano le più pericolose. Rika Kihira sbaglia ancora un po’, soprattutto nel programma corto, ma nel libero conferma la sua capacità di eseguire, bene, due tripli Axel, uno in combinazione col triplo Toeloop e uno da solo. Resta il fatto che questa appare davvero una stagione di attesa dell’arrivo immediato delle bambine terribili russe (Trusova, Scherbakova e Kostornaia) e di quello un po’ più in là di nuove protagoniste, come potrebbe essere la tredicenne statunitense Alysa Lyu(nata negli Usa ma figlia di emigrati cinesi), vincitrice dei Nazionali Assoluti davanti a Tennell e Bell, capace di 2 tripli Axel e sei tripli in totale nel programma libero, da paura, con un punteggio di 217,51! Nelle competizioni internazionali non può nemmeno gareggiare fra le junior, tanto è giovane. Certo, bisogna vedere se riuscirà a fare altrettanto quando crescerà, ma si ha sempre più l’idea dello sconvolgimento in atto. Per l’Italia questo è il settore con più problemi, dopo essere stato quello di punta per tanti anni. La Kostner, che ha saltato gli Europei per i postumi di un infortunio e non si sa ancora se gareggerà ai Mondiali, anche al massimo del rendimento appare non in grado di competere con le migliori, salvo disastri sempre possibili certo, che non cambiano però la realtà tecnica attuale. Né si vedono giovani in grado di arrivare a risultati che, invece, negli altri tre settori, l’Italia sta mostrando di poter conseguire. Si annuncia un lungo periodo oscuro, purtroppo.
UOMINI SUPER
Il bronzo europeo di Matteo Rizzo, pur favorito dalla prova disastrosa del russo Kolyada nel libero, è comunque un bel segnale, oltre che una conferma delle doti dell’azzurro, in costante progresso, tanto da portare a termine un quadruplo Toeloop eseguito perfettamente (con goe da 3 e 4). Insomma, anche ammettendo che Kolyada non avesse sbagliato, ci sarebbe stato un quarto posto che non avrebbe cambiato di un millimetro il significato tecnico della prova di Rizzo. Tanto meglio che sia arrivata una medaglia, ma la buona notizia è che Rizzo può ancora migliorare. E il sesto posto del sedicenne Daniel Grassl dà ulteriore gas a un settore maschile che potrebbe rivelarsi il migliore di sempre nella storia del pattinaggio artistico italiano. Grassl, in effetti, anche se si mostra ancora “acerbo” dal punto di vista dei components, fa intravedere un potenziale enorme nei salti. Agli Europei, pur fallendo il quadruplo Lutz iniziale, si rialza e mette a segno un bel quadruplo Rittberger. Le sue caratteristiche fisiche fanno intendere che sarà in grado, in un giorno non lontano, di ulteriori quadrupli che potrebbero portarlo a competere per medaglie davvero importanti, non soltanto continentali. Per i Mondiali di Saitama è comunque giusto che il posto riservato all’Italia sia di Rizzo, che potrebbe, con un buon risultato, dare spazio anche a Grassl, facendo aumentare i posti azzurri, così come è avvenuto per gli Europei, tant’è che in quelli del 2020 gli italiani in gara saranno tre e non più due. La prospettiva, perciò, è di un settore maschile che può diventare l’elemento trainante di tutto il pattinaggio artistico azzurro.
Quando lo sguardo si sposta sul resto del mondo la sensazione immediata è quella di un avvicinamento sempre più marcato agli estremi limiti delle possibilità umane e anche di un forte dubbio che riguarda HazuruHanyu, alle prese sempre più spesso con infortuni che rivelano un’usura pericolosa, a dispetto dei suoi 24 anni, ma conseguenza logica di sforzi non comuni (fra l’altro, costretto a saltare i Mondiali di Milano). Finora Hanyuha sempre dimostrato di poter superare fasi difficili, ma il persistere di questi infortuni può essere il segno del raggiunto limite atletico. E la spinta che gli arriva da Nathan Chen potrebbe rivelarsi esiziale per il suo fisico. Con un avversario che ha eseguito 6 tripli nelle ultime gare maschili in cui gli elementi di salto erano 8, è chiaro che Hanyu ha bisogno di aumentare il numero dei suoi quadrupli anche adesso che gli elementi di salto sono stati ridotti a 7 e che, ulteriore limitazione, un salto quadruplo può essere ripetuto solo in combinazione. E infatti in questa stagione, nel Grand Prix in Finlandia, ne esegue quattro, fra i quali una combinazione quadruplo Toeloop-triplo Axel mai tentata da lui prima, con risultati non perfetti, un paio di salti sottoruotati. Poi si fa male, sempre alla gamba destra, in Russia e deve saltare la Finale del Grand Prix e i Campionati Nazionali Giapponesi. Tornerà ai Mondiali, magari sarà capace di compiere un’altra impresa, ma i dubbi sulla sua resistenza fisica sono leciti. E Nathan Chen è lì pronto a diventare il numero uno. Ai Campionati Nazionali Usa conferma le sue qualità: nel programma libero comincia con tre quadrupli consecutivi (Lutz, Flip e Toeloop), tutti con goe su 4 e 5, per poi andare avanti col triplo Axel e la combinazione quadruplo Toeloop-triplo Toeloop, infine con triplo Lutz-triplo Toeloop e triplo Flip-Euler-triplo Salchow, tutte e tre le combinazioni eseguite nella seconda parte del programma, quindi con bonus del 10%, con una dimostrazione spaventosa di potenza atletica. Punteggio da sballo: 342,22 (228,80 nel libero, 113,42 nel corto). Certo, essendo Campionati Nazionali, i giudici esagerano un po’, ma anche a non voler considerare del tutto reali i 4 e 5 del grado di esecuzione resta il fatto che Chen quei salti li esegue senza sbavature, senza cadute o step-out, non sottoruotati, insomma, si può pure togliere qualche punto alla sua prestazione, ma resta il fatto che Chen, se non commette errori banali, appare irraggiungibile per chiunque.
COPPIE SCOPPIATE
Meno interessante, invece, appare il settore delle Coppie, in questa prima parte della stagione dominato dai francesi Vanessa James e Morgan Cipres, che si erano mostrati di buon livello negli anni scorsi ma senza mostrare chissà quali performance, anzi, commettendo molti errori quando si spingevano al limite. Adesso appaiono migliorati, ma è chiaro che le loro vittorie sono dovute soprattutto alle assenze illustri. AlionaSavchenko e Bruno Massot, oro a Olimpiade e Mondiali 2018, hanno deciso di non gareggiare in questa stagione; i cinesi Sui Wenjing e Han Cong non hanno partecipato al Grand Prix, ma dovrebbero essere presenti ai Mondiali; i canadesi Megan Duhamel ed Eric Radford, bronzo olimpico 2018 e tante altre medaglie mondiali, si sono ufficialmente ritirati. Considerando poi che i russi Eugenija Tarasova e Vladimir Morozov hanno deluso, mostrando ancora una volta limiti ben precisi, si capisce come i francesi abbiano avuto via libera per vincere sia il Grand Prix che gli Europei. Ai Mondiali però, senza “invenzioni” delle giurie, i cinesi dovrebbero prevalere senza problemi. E’ una stagione di assestamento, quindi, con gli azzurri Nicole Della Monica e Matteo Guariseche tentano di scalare posizioni, anche se il primo tentativo, agli Europei, non è andato secondo speranze, quarto posto, con la medaglia distante solo 15 centesimi, dietro i russi Boikova-Kozlovskii. C’è da lavorare sul programma libero ed eliminare i difetti che li hanno penalizzati.
DANZA
La novità più interessante nella danza è il podio di Charlene Guignard e Marco Fabbri sia nella finale del Grand Prix che agli Europei. Eppure, è una novità per modo di dire, così come credo non sia assolutamente condivisibile la tesi di un progresso della coppia azzurra tale da portarla a vincere finalmente una medaglia. Sì, ci sono miglioramenti, soprattutto nella coreografia, ma il punto essenziale, a mio parere, è un altro: Guignard e Fabbri non sono diventati più bravi rispetto agli anni passati. E se questo può apparire un paradosso, aggiungo che non sono più bravi di prima semplicemente perché erano già di un livello superiore ai punteggi che venivano loro assegnati da giurie scandalose. Finalmente, cominciano ad avere quello che meritavano già dalla scorsa stagione per inventiva, grazia e bravura tecnica. Ne avevo già parlato nell’articolo sui Mondiali e lo confermo adesso, Guignard e Fabbri non raccoglievano quello che meritavano. Giusto un esempio per capire meglio: nei sollevamenti, i due azzurri erano inferiori ai soli canadesi Virtue-Moir, che li eseguivano in maniera eccezionale, ma poi erano all’altezza di tutti gli altri e anche di più, a cominciare da chi vinceva medaglie, il problema è che venivano considerati come la “seconda” coppia italiana e le giurie avevano il freno a mano innestato automaticamente. Adesso che Cappellini-Lanotte si sono fermati, momentaneamente o no, Guignard e Fabbri hanno “il permesso” di ottenere più punti. Ma è tutto il loro esercizio a essere degno di considerazione, a partire dalla scelta della musica, dalla colonna sonora di “La la land”, non i brani più famosi, ma quelli che più si confanno a una determinatacoreografia, e per fare questa scelta bisogna avere una sensibilità artistica non comune. Ovviamente, ai Mondiali sarà più difficile ottenere gli stessi risultati, ma almeno Guignard e Fabbri sanno di potersi giocare le carte senza impedimenti irregolari.
In generale, pur con assenze di rilievo (Virtue-Moir e gli statunitensi Shibutani), la danza continua a presentare, al contrario delle Coppie, una situazione più dinamica. Agli Europei, si è avuta un’ulteriore conferma del “suicidio” russo nello smembramento di una coppia fenomenale come Ilinykh-Katsalapov per passare a unaimpalpabile Sinitsina-Katsalapov, giunta quarta a Minsk, con l’altra coppia russa Stepanova-Bukin non eccelsa ma più affidabile, seconda dietro i francesi Papadakis-Cizeron, ormai dominatori del settore. Ai Mondiali ci dovrebbero essere anche gli statunitensi Hubbel-Donohue (gli unici in grado di competere con i francesi) e Chock-Bates, i canadesi Weaver-Pojie, ad assicurare una gara molto competitiva e interessante.