Gli Europei di pattinaggio artistico su ghiaccio, a Espoo (Finlandia), si sono conclusi con l’Italia vincitrice di due ori e due argenti, prima nel medagliere, con narrazione giornalistica a esaltare la grande prova. Ma è davvero così? Purtroppo, ed è un discorso che non riguarda solo l’Italia ma tutte le nazioni, questi Europei sono stati i meno qualificati della storia di questo sport dal punto di vista tecnico. L’assenza forzata della Russia (e in sottordine della Bielorussia), imposta dalla Federazione internazionale del ghiaccio (Isu), su ispirazione del Comitato olimpico internazionale (Cio), ha fatto degradare le gare, come già accaduto per i Mondiali 2022 di Montpellier (anche questi i più scarsi di sempre tecnicamente) e per il Grand Prix di questa nuova stagione.
Certo, chi ha vinto le medaglie lo ha fatto meritatamente, nessuno lo mette in dubbio, ma sul significato tecnico non si può far finta che questi risultati siano normali (regolari e legittimi sì, normali no) e non si può interpretarli come “record” o quant’altro perché, sia in termini di punteggi nelle singole prove, sia nel medagliere, manca la nazione più forte e perché i vincitori delle medaglie restano a 30-40 punti di distanza dalle prove dei russi. Unica eccezione è la prova di Danza, su cui torno fra poco.
Per capire meglio la situazione, ecco il confronto fra i podi di Uomini, Donne e Coppie negli Europei e le corrispettive classifiche dei Campionati Nazionali di Russia che si sono svolti a fine dicembre.
EUROPEI UOMINI
1 Adam Siao Him Fa (Francia) 267.77
2 Matteo Rizzo 259.92
3 Lukas Britschgi (Svizzera) 248.01
NAZIONALI RUSSI UOMINI
1) Evgeny Semenenko 295.07 (primo per il miglior punteggio nel Libero)
2) Pyotr Gumennik 295.07
3) Alexander Samarin 282.40
4) Dmitry Aliyev 272.57
5) Artem Kovalev 268.52
EUROPEI DONNE
1 Anastasiia Gubanova (Georgia) 199.91
2 Loena Hendrickx (Belgio) 193.48
3 Kimmy Repond (Svizzera) 192.51
NAZIONALI RUSSI DONNE
1 Sofia Akateva 249.74
2 Kamila Valieva 247.32
3 Elizaveta Tuktamysheva 241.72
4 Sofia Muravieva 235.96
5 Adeliia Petrosian 235.72
6 Anastasia Zinina 217.39
7 Veronika Yametova 215.94
8 Kseniia Sinitsyna 211.52
9 Alina Gorbacheva 209.22
10 Ksenia Gushchina 203.14
EUROPEI COPPIE
1 Sara Conti/Niccolò Macii 195.13
2 Rebecca Ghilardi/Filippo Ambrosini 186.96
3 Annika Hocke/Robert Kunkel (Germania) 184.26
NAZIONALI RUSSI COPPIE
1 Anastasia Mishina/Aleksandr Galliamov 243.74
2 Aleksandra Boikova/Dmitrii Kozlovskii 239.87
3 Evgenia Tarasova/Vladimir Morozov 228.20
4 Daria Pavliuchenko/Denis Khodykin 220.18
5 Iuliia Artemeva/Mikhail Nazarychev 213.19
6 Karina Akopova/Nikita Rakhmanin 210.77
7 Natalia Khabibullina/Ilya Knyazhuk 195.86
8 Ekaterina Chikmareva/Matvei Ianchenkov 195.83
Quindi, 5 uomini, 10 donne e 8 coppie russi hanno ottenuto punteggi più alti dei vincitori di queste gare agli Europei. E nemmeno si può invocare il favoritismo dei giudici russi nelle gare nazionali, sia perché i punteggi negli Elements (salti e altro) sono codificati e al massimo si può dare qualcosa in più nel “grado di esecuzione”, sia perché i punteggi nei Components rispecchiano quelli ottenuti dagli stessi atleti russi nelle gare internazionali da giurie esterne. Al massimo possiamo parlare di differenze di pochi punti in più in questi Campionati nazionali, ma lo scarto di decine e decine di punti è senza scuse. Va comunque dato merito a Matteo Rizzo di continuare a migliorarsi, tanto da poter prevedere per lui piazzamenti di rilievo indipendentemente dalla presenza dei russi, così come per Daniel Grassl, sotto tono in questi Europei ma in grado di ottenere punteggi allo stesso livello dei russi.
Dicevo dell’eccezione rappresentata dalla Danza. Charlene Guignard e Marco Fabbri, con 210.44 che sono valsi l’oro, hanno superato la coppia russa vincitrice dei nazionali, Elizaveta Khudaiberdieva/Egor Bazin con 203.46. E’ vero che lì mancavano le due coppie più forti della Russia, Sinitsina/Katsalapov e Stepanova/Bukin, ma in questo caso il discorso è differente. Sinitsina/Katsalapov sono una coppia portata in alto da giudici internazionali accondiscendenti, con la Sinitsina non certo all’altezza delle migliori donne di questa specialità. Stepanova/Bukin, al contrario, sono stati sempre penalizzati, così l’oro degli azzurri sarebbe stato a rischio soltanto con la presenza di questi ultimi due, ma il significato tecnico di questa vittoria per loro resta intatto. E se poi si ricorda che mancavano anche i campioni olimpici e mondiali, i francesi Papadakis/Cizeron, in anno sabbatico, non si può comunque fare lo stesso paragone delle altre tre gare penalizzate dall’assenza dei russi, perché una o due assenze si possono sempre verificare e si sono verificate in passato in questa o quella gara, senza inficiare il significato del risultato finale, il vero problema è quando mancano TUTTI i più forti, come nelle altre tre gare degli Europei.
A tutto questo si aggiunge la beffa, per Isu e Cio, della vittoria della russa Anastasiia Gubanova, che gareggia sotto la bandiera della Georgia, non per motivazioni politiche, ma semplicemente perché, pur molto brava, non aveva spazio nella Nazionale russa e ha deciso di emigrare. E’ un po’ quello che è accaduto nel tennis con la russa Rybakina che gioca sotto bandiera kazaka e vince Wimbledon e poi va anche in finale agli Open di Australia e perde con la bielorussa ufficiale Sabalenka. L’unica differenza è che la Federazione internazionale del Tennis (come quella della Boxe) non ha seguito le indicazioni del Cio e permette a russi e bielorussi di partecipare, tant’è che a Wimbledon questi non poterono partecipare per il veto del Comitato organizzatore inglese, non della Federazione, con la conseguenza che le Associazioni dei giocatori non assegnarono i punti di quel torneo.
Il caso della Gubanova, che avevo già fatto notare in occasione dei Mondiali 2022 di Montpellier, non è isolato. A questo link (https://www.sportsenators.it/0
UOMINI 5
Nikita Starostin (Leningrado), Germania
Morisi Kvitelashvili (Mosca), Georgia
Vladimir Samoilov (Mosca), Polonia
Aleksandr Vlasenko (Tiumen), Ungheria
Georgii Reshtenko (Leningrado), Rep. Ceka
DONNE 4
Anastasiia Gubanova (Togliatti), Georgia
Ekaterina Kurakova (Mosca), Polonia
Antonina Dubinina (Mosca), Serbia
Anastasia Gracheva (Mosca), Moldavia
COPPIE 4
Maria Pavlova (Mosca), Ungheria
Alexei Sviatchenko (Leningrado), Ungheria
Pavel Kovalev (Leningrado), Francia
Nika Osipova (Leningrado), Olanda
DANZA 8
Evgeniia Lopareva (Mosca), Francia
Maria Kazakova (Mosca), Georgia
Georgy Reviya (Odintsovo), Georgia
Mariia Ignateva (Ekaterinburg), Ungheria
Kirill Aksenov (Mosca), Slovacchia)
Anastasia Polibina (Mosca), Polonia
Pavel Golovishnikov (Belgorod), Polonia
Viktoriia Azroian (Mosca), Armenia
Come si può notare, la situazione è paradossale. E perché non impedire anche a questi atleti di non partecipare? Sono russi! Si potrebbe giustificare la loro mancata “squalifica” col fatto che hanno ripudiato la Russia, come qualcuno ha avuto il coraggio di chiedere in altri sport, standosene al calduccio nella sua casa e non considerando che i loro familiari rimasti in Russia resterebbero alla mercé di una dittatura che potrebbe vendicarsi. Ma il punto è che questi atleti, o non tutti, non hanno cambiato bandiera perché contrari a Putin o alla Russia, ma solo perché non avevano spazio in nazionale e hanno scelto, legittimamente, un’altra nazione per svolgere un’attività che è poi una vera professione. Avranno pure il diritto di lavorare per vivere? E questo è il loro lavoro.
In conclusione, le prove degli azzurri, che ci siano le medaglie o no, che abbiano un certo significato tecnico o uno meno importante, sono state positive, a riprova di un movimento che è diventato più completo ad alto livello. Se è vero che nelle Coppie, con i russi in gara, non ci sarebbero stati l’oro di Sara Conti e Niccolò Macii e l’argento di Rebecca Ghilardi e Filippo Ambrosini, è anche vero che sarebbero finiti in quarta e quinta posizione, un risultato che testimonia comunque i loro grandi progressi e resta degno di alta considerazione. Esagerare con gli osanna, nascondendo la realtà, è un’offesa anche per loro stessi.
Gennaro Bozza (Foto tratta dalla diretta di Raisport)