Dopo 3 anni lontana dal tennis, vicinissima ai 33, che compie l’11 luglio, l’ex numero 1 del mondo Caroline Wozniacki torna alle gare in agosto a Montreal sulla via degli US Open. Al di là del personaggio, del suo fantastico sorriso incorniciato dai capelli biondi oro che le hanno regalato il soprannome di Sunshine, al di là della sua storia bizzarra di dea delle racchette abbandonata misteriosamente, a partecipazioni di nozze già spedite, da un altro dio, ma del golf, Rory McIlroy, al di là del solito padre-padrone (Piotr) che ha fortemente influenzato la sua vita e la sua carriera, perché la prima, istintiva, reazione davanti ai coming back di un campione è sempre più negativa? Perché, anche inconsciamente, pensiamo subito: “Un altro? Anche lei? Ancora?”. Perché non abbiamo bisogno di cercare i motivi di questa decisione, già conoscendoli tutti? Perché non ci chiediamo se il suo tentativo ha qualche ragionevole possibilità di successo ma come prima cosa andiamo a spulciare quanti soldi ha già guadagnato e subito dopo facciamo la faccia dispiaciuta, solidale, mesta, per l’ennesimo prigioniero di un sogno? Beh, stavolta c’è di più: il nuovo progetto dell’ex star si basa su altre valutazioni e motivazioni. Intanto, pensa di potersi riagganciare in fretta al vertice del tennis donne: colpa delle top ten poco continue, colpa del presuntuoso egocentrismo di tutti i grandi attori, colpo di sole estivo? Eppoi vuole lasciare una traccia in più del suo passaggio, della sua grandezza, delle sue capacità. Al di là delle immagini di repertorio: pretende un nuovo live per ravvivare l’album di famiglia.
SICUREZZA
Da un tennis essenziale, di grande resilienza difensiva, la danese, prima regina scandinava nella storia del sistema di classifica computerizzata, ha avuto praticamente tutto: dai 30 titoli WTA, fra cui gli Australian Open 2018 (mancando le finali degli US Open 2009 e 2014) agli oltre 35 milioni di dollari incassati di soli premi. Da una parte le forti sensazioni della partita sono impareggiabili nella vita reale, di mamma e moglie che è già paga di aver “recuperato il tempo perduto con la famiglia” ma sente di avere “ancora degli obiettivi da raggiungere”. Con una motivazione in più, che ha già caratterizzato altre stelle sul viale del tramonto, da Murray a Federer, motivatissimi nel lasciare una traccia visibile, diretta, negli occhi dei figli. “Voglio mostrare loro che puoi perseguire i tuoi sogni indipendentemente dall’età o dal ruolo. Abbiamo deciso come famiglia che è ora”, afferma ora Caroline, “Caro”, per tutti a cominciare dall’amica del cuore, Serena Williams. Un’altra campionessa, anzi, la super campionessa del tennis, a forte rischio di un clamoroso ritorno dopo la seconda maternità.
FISICO
La copertina di Vogue con lei in abito lungo che abbraccia i due pargoli su un campo da tennis in erba è sicuramente d’effetto. Così come saranno gettonatissime le interviste da qui ad agosto. Chissà come starà il fisico dopo l’artrite reumatoide che l’aveva costretta al ritiro, dopo aver raccontato di aver sentito troppo dolore ed essersi sottoposta a troppe infiammazioni, dopo aver rivelato della immane fatica che faceva anche ad alzarsi dal letto fino a confessare che una volta dopo un torneo ha dormito addirittura 43 delle 48 ore successive. Di sicuro sta meglio di spirito: aveva lasciato il tennis, stanca e desiderosa soprattutto di farsi una famiglia accanto all’ex giocatore NBA, David Lee, ora dice che da quando ha ripreso in mano la racchetta si diverte molto di più. E quasi scommette: “Sento di poter vincere lo US Open? Certo. Sento di poter vincere l’Australian Open? Certo”.
SFIDA
E questa è sicuramente la sfida nella sfida più provocatoria che la Wozniacki possa muovere al tennis donne. Vista in doppio al Roland Garros è certamente in condizioni molto migliori di tante altre protagoniste del “Torneo delle Leggende” ma l’obiettivo dichiarato della pioniera del tennis polacco, per via dei genitori che si sono trasferiti in Danimarca prima che lei nascesse, è quello di far guerra alle più forti e puntare ai grandi titoli. Dove nasce questa sua sicurezza se non da qualche allenamento con le attuali protagoniste e dalla visione in diretta di qualche partita? Magari è una chimera, magari un’illusione, ma potrebbe anche diventare un clamoroso autogol per un movimento in cerca di una identità dopo l’addio di Serena e la meteora Osaka. Perciò, ancora una volta, anche noi facciamo la faccia mesta e vorremmo che ci ripensasse. D’accordo, non ha lasciato ricordi tennistici indelebili, ma come saranno i prossimi?
Vincenzo Martucci (tratto da supertennis.tv)