La notizia del giorno è il ritiro di Serena Williams, giunto pochi minuti prima del match contro Pironkova, programmato come secondo sul Philippe Chatrier.
L’infortunio al tendine d’Achille patito durante lo US Open si è riacutizzato, tanto da farle dire di aver dolore anche solo a camminare.
Fermato, stavolta precocemente e senza sconfitte in campo, l’ennesimo tentativo di pareggiare i conti con il record slam di Margaret Smith Court.
Esce di scena anche la testa di serie numero 10 del tabellone femminile, Vika Azarenka. Non troppo a sorpresa, visto che replicare i due incredibili exploit di Cincinnati e US Open sarebbe stato fantascienza. Vika l’ha presa con filosofia: “Mi servirà da lezione”.
Ancora meno sorprendente è la sconfitta subita da Isner dal giovane Sebastian Korda: uno sul viale del tramonto, l’altro astro nascente.
Nessun problema per Stan Wawrinka, che continua a fare viaggiare pesante la sua palla nonostante un set perso contro l’ottimo Koepfer. I vincenti, oggi, sono 51.
Avanzano come carri armati anche Schwartzman e Thiem, forse i due giocatori più in forma del momento. Probabile il quarto di finale fra loro, Stan the man permettendo.
A Nadal si son visti fare allenamenti più impegnativi dell’incontro di oggi con lo spaesato McDonald. Al terzo turno lo attende un test decisamente più impegnativo, Stefano Travaglia, vincitore al quinto set su un Nishikori con problemi alla spalla. Purtroppo per il giapponese, ormai farà notizia vederlo in ottima condizione fisica.
Arranca Zverev e anche questa non è una novità, dato che già a New York arrivò in finale più per doni degli avversari che per meriti propri. Oggi Herbert poteva e doveva chiudere la pratica in tre set, ma ha confezionato pacchetti regalo al tedesco quasi fosse Natale. persino con quelli, trovandosi 3/0 al quinto, Alex è riuscito a farsi raggiungere sul 3 pari.
Alla fine ce l’ha fatta, ma fatica tanta e qualità di tennis poca. Va avanti, ma così non va.
Silvia Aresi (Foto di archivio)