Klay Thompson dei Golden State Warriors l’ha fatta grossa: 14 canestri da tre in una partita, in Nba. Un record, roba da non credere. Con ciò qualcuno potrebbe dire: «Ma come? Non è Steph Curry la stella della squadra? O Kevin Durant? Okay, Thompson ha giocato l’AllStar Game, ma com’è che a uno non considerato una super-stella riesca un’impresa simile?». Rispondo: Thompson non è così lontano da Curry e Durant come talento, come stella, come giocatore-chiave per una squadra che vince il titolo quasi ogni anno. Ci sono stati altri come Thompson in Nba. Mi viene in mente Vern Mikkelsen, ala grande di 205 cm, dei (allora) Minneapolis Lakers, nell’ombra delle stelle George Mikan, Jim Pollard e Slater Martin, ma un pezzo importante nel successo dei Lakers. Anzi, oggi è nella Hall of Fame! Oppure Don Nelson, dei Boston Celtics, campione nel 1975-76, un’ala forte alto 203 cm, senza grandi mezzi atletici, ma con un tiro preciso e un’intelligenza in campo fuori dal normale, più tardi uno dei coach più vincenti. Queste «quasi» stelle non sono così… quasi.Poi, vi spiego Thompson.
Gli «shooting coach» lmano ogni giocatore della Nba per valutarli come tiratori, usano cinepresa più computer per dare tre dati importanti: la rotazione della palla, perché il tiro deve avere esattamente due rotazioni dalla mano al canestro; la parabola del tiro, che dev’essere di 45°, non 44° e non 46°; la rapidità di rilascio, che dev’essere attorno a 0,5 secondi. Thompson ha il tiro più rapido nell’intera Nba, 0,38 secondi: il suo è già partito prima che il suo difensore riesca ad alzare la mano per ostacolarlo! Klay è anche aiutato dalla sua grande squadra! Gli esempi di Mikkelsen e Nelson insegnano: giocavano in squadre campioni. Quindi, loro aiutavano gli altri a brillare. Mikkelsen, con il suo talento, non permetteva al suo difensore di aiutare su Mikan o Pollard o Martin. Anzi, creava spazio e tempo per loro. Idem con Nelson, che creava varchi per David Cowens, John Havlicek e Jo Jo White nei Celtics. Poi, logico: le stelle creano spazi anche per loro! Quindi, Thompson ha sfruttato la presenza di compagni super. Lui non è nuovo a bottini importanti, anche in gare in cui si gioca per il titolo. Anzi, è uno che non esita a tentare il tiro della vittoria… o della stagione. È un’atleta vero, ha un tiro micidiale, una rapidità di esecuzione che lo rende immarcabile. Anzi, sono convinto che pochi dei suoi tiri vengano stoppati. Klay è una macchina da guerra e da canestri. Non sarei sorpreso se centrasse, una di queste sere, 15 tiri da tre.