Fabio Fognini e Matteo Berrettini raggiungono Seppi e Fabbiano al secondo turno di Wimbledon 2019. Due vittorie secondo pronostico o meglio secondo classifica visto che i nostri giocatori sono le teste di serie numero 12 e 17 ed entrambe arrivate in rimonta dopo aver perso il primo set.
Le poche similitudini però finiscono qui in una giornata in cui anche Roger Federer davanti alla duchessa di Cambridge Kate Middleton ha perso il primo parziale con il semi sconosciuto Harris.
Tornando agli italiani Matteo Berrettini dimostra di non soffrire più di tanto la pressione dei favori del pronostico e dopo un primo set dove fa fatica a trovare il suo gioco dal secondo ingrana la marcia in più è scappa via a suon di servizi vincenti sull’angusto campo numero 10, senza spalti e con decine e decine di persone assiepate sui lati. Al secondo turno giovedì se la vedrà con Marcos Bagdhatis al suo ultimo torneo.
36 63 62 76 (3)
Fabio Fognini, impiega ben cinque set per avere la meglio dell’Americano Frances Tiafoe. Fabio al rientro dopo una lunga pausa dalla sconfitta di Parigi è parso in buone condizioni ma come spesso accade la partita è stata caratterizzata da troppi alti e bassi che hanno permesso all’americano di restare sempre in scia dell’italiano. Una partita che nel quinto set si è accesa con il pubblico che ha iniziato ad invocare ritmicamente il nome di Fabio e poi di Frances. Sembrava di essere ad un incontro di Coppa Davis e non certo sul mitico campo numero 18 di Wimbledon quello della partita infinita tra Isner e Mahut
57 64 63 46 64 il risultato finale.
Le sconfitte di Cecchinato, Caruso e Gatto Monticone
Marco Cecchinato non riesce proprio a superare il periodo nero che negli ultimi due mesi lo ha visto vincere solo due partite e si ferma anche al primo turno di Wimbledon così come era successo a Parigi. Lo fa contro un buon – ma non ottimo – Alex de Minaur. Un periodaccio iniziato dal Master 1000 di Madrid e che sta continuando ancora adesso, come un tunnel nel quale è difficile vedere la luce. “Convinzione, fiducia, in questo momento mi manca proprio questo e le palle che fino a qualche tempo fa mi stavano in campo, adesso escono” spiega il palermitano dopo il 3 set a 0 di oggi, e il puzzle sembra da ricostruire prima di tutto fuori dal campo. Una sorta di ricerca della serenità perduta. Di sicuro quello che potrà fare sarà aggrapparsi all’amata terra, con i tornei estivi che possono rifrancare quella classifica che necessita di qualche punticino. Per carità, nessun dramma, stiamo comunque parlando della posizione numero 39 del mondo.
Simon si prende la rivincita contro Caruso
Salvatore Caruso non riesce a compiere l’imprese cosi come successo neanche un mese fa al Roland Garros e cede al sempre combattivo Simon. La superficie più veloce si sposava meglio con il gioco aggressivo e piatto di Simon che, da parte sua, non avrebbe voluto di certo perdere due volte su due con lo stesso avversario, da buon top 10 quale è stato. Quindi il risultato è stato opposto, se l’altra volta il 3 a 0 se l’era portato a casa l’azzurro, la rivincita se l’è presa per intero Simon che ha vinto il tie-break del primo set – nel quale Salvatore ha avuto tre set point, e poi si è portato avanti troppo in fretta in entrambi i seguenti parziali. Salvo è sembrato stanco e meno fiducioso in sè rispetto alla partita di Parigi, poco male.
Giulia perde ma esce a testa alta dal campo Centrale
Grande prestazione di Giulia Gatto Monticone che arrivata in tabellone anche qui a Londra, dopo Parigi, si regala un primo turno da sogno sul mitico campo centrale contro una delle giocatrici più forti di tutti i tempi. Ovvero la vincitrice di 23 titoli dello Slam Serena Williams con la quale si fa anche un selfie. Ma in campo una volta smaltita l’emozione iniziale e perso il rimo set in circa 20 minuti per 6 a 2, nel secondo parziale gioca alla pari con la ex numero uno del mondo cedendo solamente 7 5. Brava Giulia continua cosi e potrai toglierti ancora molte soddisfazioni.
Da Wimbledon, Daniele Flavi