E’ vero che paragonare i dati televisivi è come paragonare risultati conseguiti in diversi epoche storiche e contesti. Ma è anche vero che i moderni sistemi di rilevazione permettono, rispetto al passato (credo che ciò sia possibile solo negli ultimi 20 anni), un’analisi interessante. Anche qui moltissimi sono i fattori che condizionano le varie statistiche. Primo fra tutti il periodo in cui l’avvenimento si svolge. Per gli sport olimpici, nuoto ed atletica in primis, ma anche per gli sport di squadra (vedi ora Pallavolo, Basket e Pallanuoto) i mesi estivi sono sicuramente i più favorevoli. E questo è il fattore più importante per loro, così come per la Nazionale di Calcio lo è il periodo invernale.
Ovviamente altro elemento importante è l’orario delle gare, sia riferito all’orario della giornata e l’orario tecnico della manifestazione. Come vedremo l’orario pomeridiano dei Campionati Europei di Nuoto (finali dalle 18 alle 20) ha sicuramente penalizzato gli ascolti rispetto agli Europei di Atletica (finali dalle 19 alle 22). Ovviamente anche la durata delle sessioni incide fortemente nel calcolo specifico dei dati rilevati dai diversi auditel nazionali. Una cosa è un avvenimento che dura un’ora e mezzo ed un’altra cosa è un avvenimento diluito su tre ore.
Altro elemento fondamentale nel valutare i dati d’ascolto sono i risultati conseguiti dagli atleti del paese ospitanti e della rete televisiva interessata. Questo vale soprattutto per l’atletica dove le finali sono diluite nelle tre ore serali.
Più avanti daremo alcuni dati di ascolto riferiti all’Italia. Ma vorremo prima fare un breve accenno a quanto è stato rilevato in Europa per i Campionati Europei d’atletica di Monaco di Baviera.
Ovviamente la Germania, da paese organizzatore, l’ha fatta da padrone. La ZDF (in Germania le due reti nazionali ARD e ZDF si alternano nel trasmettere gli avvenimenti sportivi giorno per giorno) ha raggiunto una media di 5,1 milioni con un picco di 6,7 milioni il 21 agosto, in occasione delle due medaglie d’oro della 4×100 femminile e del giavellotto maschile, avvenute quasi in contemporanea. Per l’ARD – la rete n. 1 della Germania – il picco è stato di 4,48 milioni in occasione della vittoria della Klosterhalfen nei 5000 femminili. Ma la cosa più importante è stato lo share raggiunto in quella occasione: 19,5%.
L’altra corazzata televisiva, la BBC britannica, è stata fortemente impegnata a Monaco in tutti gli sport con più di 120 ore trasmesse fra BBC-1 e BBC-2. Ottimi ascolti sopra il milione per Canottaggio, Triathlon e Ciclismo su pista, discipline dove i Britannici hanno una forte presenza e tradizione. In atletica il massimo di 3,7 milioni è stato raggiunto quando gli atleti inglesi hanno vinto l’oro nella 4×100 maschile e l’argento negli 800 dal loro nuovo eroe del mezzofondo Jake Wightman. Lui aveva vinto l’oro ai mondiali di Eugene, mentre il padre Geoff nel medesimo momento era lo speaker della manifestazione nello stadio!
Ma numeri molto importanti, non tanto nell’audience dei telespettatori, visto l’esiguo numero di abitanti delle varie nazioni, ma soprattutto nello share, sono stati raggiunti da Svezia, Norvegia e Finlandia. In Norvegia si è toccato il 63% di share il 19 agosto quando Karsten Warholm ha vinto i 400 ostacoli, non molto di meno per le due medaglie di Jacob Ingebrigtsen. In Svezia si è raggiunto il 60,1% di share con la vittoria di Armand Duplantis nell’asta. Ed in Finlandia un abitante su quattro era davanti al televisore al momento delle vittorie della Murto nell’asta e di Raitanen nei 3000 siepi maschili: come a dire se l’Italia avesse avuto 15 milioni di telespettatori per la vittoria di Jacobs, Tamberi e Crippa!
E a proposito di Italia? Da noi, sia gli Europei di nuoto che quelli d’atletica – e ora i Mondiali di Pallavolo –, stanno ancora una volta segnalando un importante fatto. RAI-2 che è ormai sempre più la rete dello sport, ed anche RAI-3 ora con la Pallavolo, hanno più che raddoppiato i loro normali ascolti (mediamente sotto i 500 mila) e gli share (sotto il 5%) proprio grazie a questi avvenimenti. E’ sufficiente controllare sulle pagine 531 e 532 del Televideo per vedere quali sono gli ascolti e gli share e rendersi conto dell’impatto che i citati avvenimenti sportivi hanno sulla Rete in questione.
Nel nuoto, svantaggiato come si è detto dall’orario pomeridiano, il 13 agosto si sono toccati un milione e 200.mila viewers per uno share del 15,3%, il triplo dello share normale della rete in quell’orario. Il massimo ascolto medio si è avuto il 17 agosto con circa un milione e 300.mila ed un 13,3% di share. Ovviamente le tante medaglie vinte dall’Italia a Roma in tutte le giornate hanno aiutato, tanto è vero che, con l’eccezione del primo giorno, gli ascolti sono sempre stati al di sopra del milione e nettamente al di sopra del 10 di share.
Va aggiunto che gli Europei di Nuoto sono stati trasmessi anche da SKY che si è attestata su circa 200.mila viewersed uno share del 4%, non male per un canale a pagamento. Ambedue RAI e SKY hanno offerto per il nuoto un’equipe di commentatori di primordine. RAI con la collaudata coppia Tommaso Mecarozzi e Luca Sacchi, forse la migliore accoppiata sportiva della RAI. SKY ha messo in campo, grazie alla sua riconosciuta professionalità una équipe di commentatori “freschi” e piacevoli da ascoltare, con voci e volti femminili accattivanti.
Gli Europei di Atletica, anche loro, hanno contribuito al successo di RAI-2, toccando numeri e share ben superiori ai normali numeri della Rete. Gli ascolti sono stati quasi sempre sopra il milione e 500.mila con sharefra il 10 ed il 12% che in serate di prime time è molto buono. L’atletica soffre ovviamente della lunga durata delle sue sessioni e di programmi orari molto diluiti. Ovviamente il massimo per la RAI è stato il 16 agosto con la vittoria di Jacobs nei 100 metri. Un totale medio di un milione e 600.mila con quasi il 13% di share ed un picco vicino ai 2 milioni.
Come detto all’inizio, è impossibile fare paragoni con il passato. Non mi si chieda quale erano gli ascolti quando Pietro Mennea o Sara Simeoni dominavano le scene. O quando Maurizio Damilano, Francesco Panetta, Marcello Fiasconaro, Franco Arese, Alberto Cova, Salvatore Antibo, Gabriella Dorio e tanti altri raccoglievano le loro vittorie. A quei tempi non esistevano rilevazioni ufficiali. Merita ricordare che per l’atletica il massimo fu proprio a Monaco di Baviera nel 2002 quando Maria Guida vinse la maratona. Quella domenica mattina si toccarono i 5 milioni di viewers. Stupefacente! Per poi scoprire che quell’11 agosto l’Italia fu attraversata, come spesso accade, da 24 ore di continua pioggia.
Lo spostamento dei Campionai di Roma 2024 al mese di Giugno potrà aiutare la qualità degli ascolti, ma non la quantità di ore che la RAI potrà offrire nelle reti generaliste. Sarà difficile fermare o spostare i programmi delle Reti a vantaggio dell’atletica in un periodo, Giugno, molto importante per le televisioni. Ma sullo spostamento della data tornerò presto, perché non sono convinto che EA e FIDAL abbiano fatto la scelta giusta.
Parlare delle trasmissioni offerte dalla RAI per me è difficile, anche perché ero a Monaco di Baviera. Ma ho avuto la possibilità di vedere le registrazioni, quelle che sono riuscito a pizzicare, e di ricevere molteplici commenti da amici appassionati di atletica. La programmazione della RAI è sempre un happening per chi vuole registrare. Bisogna stare attenti ai programmi codificati, a cosa va su RAISPORT, dove di fatto è impossibile pre-registrare, e soprattutto bisogna stare attenti all’imperversare dei “sacri” telegiornali. Quanto accaduto negli ultimi tre giri dei 10.000 dove – quasi senza preavviso – il teleutente si è dovuto trasferire su RAISPORT è stato commentato da autorevoli giornali o quando non abbiamo visto in diretta la semifinale dei 100 metri di Jacob, forse la migliore corsa della sua stagione, sono un lampante esempio.
Sui commentatori della RAI ho ricevuto decine e decine di osservazioni. L’amicizia che provo per loro mi costringe a non riferire quanto scrittomi (ma se loro sono interessati gliele manderò). Le trasmissioni con tre voci sono molto difficili, ma di certo un comune commento è stato che gli interpreti (Di Bella, Alessandrini, Tilli e Caporale) non hanno permesso quel “trasporto emozionale” che un Campionato Europeo e le medaglie degli azzurri meritavano. Meriterebbe che la Direzione di RAISPORT facesse le giuste riflessioni in vista dei Mondiali del 2023 e dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. E per carità di Patria, non dico di più.
*articolo ripreso da http://www.sportolimpico.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3939:osservatorio-nuoto-batte-atletica-anche-in-tv&catid=1:focus