Il 1° maggio siamo stati a Imola, dal pomeriggio inoltrato, per il finale della giornata dedicata ad Ayrton Senna e a Roland Ratzenberger, il campione brasiliano e il pilota austriaco che hanno trovato la morte nello stesso weekend, 30 anni fa.
Intanto il racconto del libro di Franco Nugnes, direttore di Autosprint dell’epoca. “Rischiai la denuncia – racconta -, per avere voluto farmi aprire il garage dov’era custodita la Williams di Ayrton. Volevamo avvicinarci alla verità, all’inizio si voleva dare la colpa all’insicurezza dell’autodromo”.
Sul finire di questo video raccogliamo anche la testimonianza del dottor Domenico Salcito, il medico che era sulla medical car e prestò i primi soccorsi ad Ayrton. Che venne trafitto alla testa dall’acuminata punta del braccetto della sospensione anteriore destra della Williams FW16-Renault. Un uniball che si è strappò nell’impatto contro il muretto del Tamburello, mentre Ayrton era in testa alla gara dopo la ripartenza dalla safety car e si è trasformò in una lama insinuatasi fra la calotta del casco e la guarnizione di gomma, nell’unico punto vulnerabile. “Fu particolarmente sfortunato – conferma il dottor Salcito -, neanche con i progressi nei soccorsi di questi 30 anni si sarebbe salvato. In questi decenni si è fatto molto per migliorare la sicurezza delle vetture in pista”.
Molto affascinante anche la mostra di oggetti personali di Ayrton e anche di Roland. https://youtu.be/RdgeaAPxybM.
La penultima Williams usata da Senna è di proprietà della famiglia Giacobazzi, che fu anche sponsor di Marco Pantani, in avvio di carriera.
La giornata si è chiuso con il commovente spettacolo al teatro di Imola, con l’interpretazione di Stefano Fresi, noto per ruolo comici al cinema, e per una sera davvero convincente nel leggere brani dal libro “Perdere Senna”, di Giorgio J. Squarcia, con accompagnamento musicale.
https://youtube.com/live/Vui4v
Nella cittadina romagnola, in realtà ancora in provincia di Bologna, sono arrivati decine di persone anche dal Brasile, dove Ayrton Senna da Silva resta un mito. E anche da noi resta nel cuore non solo degli appassionati di motori. A 33 anni, aveva tutto per vincere più di tutti. Poteva essere a raggiungere i 7 titoli mondiali vinti da Schumacher (i primi nel ’94 e nel ’95) e di Hamilton. Resta la sua umanità, evidenziata anche da Beppe Incocciati, l’ex calciatore consigliere delle politiche giovanili e sport del vice premier Tajani: “E’ nella galleria dei miti, come Maradona”. Di cui Incocciati fu compagno al Napoli, in coppa dei Campioni.