Roberto Beccantini analizza per Sport Senators le ragioni della dolorosa sconfitta della Juventus nella finale di Champions di Cardiff. “E’ stata una vittoria di squadra del Real Madrid e una sconfitta di squadra della Juventus. Non credo che ci sia un colpevole specifico. Hanno detto e scritto della lentezza della difesa, di un centrocampo imbrigliato, di un Higuain e un Dybala assolutamente fuori condizione e dall’altra sponda di un Cristiano Ronaldo incontenibile di uno Zidane capace di leggere e prevedere le mosse degli avversari meglio di chiunque altro. Ha vinto il Real semplicemente perchè è una squadra superiore alla Juventus”.
Non è la prima sconfitta e non sarà l’ultima della Juventus in partite dall’alta posta in palio. “I bianconeri, storicamente, patiscono oltre modo le partite secche che poi sono le finali. Questa assenza di appello non permette alla Juventus di giocare con la necessaria calma. A questo punto non è più un caso che la Juventus abbia perso 7 finali di Champions su 9. Il gol di Rep a Belgrado nel 1973, quello di Magath ad Atene nel 1983, per poi arrivare ai giorni nostri con le sconfitte del 2015 con il Barcellona e quella di ieri con il Real senza quasi reagire, sono il sintomo di una patologia che andrebbe studiata a fondo. Il valore della Juventus però non va discusso perchè per perdere tutte queste finali, bisogna arrivare a giocarle”.
Qual è il giudizio complessivo che fai alla partita e alla relativa disfatta? “Primo tempo bene, pareggio meritato, padronanza del campo da parte dei bianconeri. Poi nell’intervallo la squadra si è sciolta in senso negativo. Casemiro ha fatto a fette il centrocampo juventino, la difesa ha perso la compattezza e in attacco non sono più stati in grado di fare niente di buono. Non è stato un calo fisico, non è stato un problema di gambe; la Juventus è crollata psicologicamente, non è più riuscita a tenere alta la concentrazione. E’ questo quello che ha fatto la differenza”.
Ma la Juve ha perso prima di scendere in campo o nell’impietoso raffronto con il Real? “Si è vero, si dice che le partite, il più delle volte, si vincono prima di scendere in campo, si vincono negli spogliatoi, nel preparare e caricare i giocatori a dovere. E solo poche volte con scelte tatttiche durante lo svolgimento della gara. Per questo non credo che si possano imputare colpe particolari a Massimiliano Allegri. E’ stato fatto tutto per bene, ma alla fine il più forte vince sempre”.