Renato Paratore (clicca qui per leggere la sua storia in un articolo di qualche giorno fa), con una straordinaria prestazione, ha vinto il Nordea Masters, uno dei tornei di maggior peso dell’European Tour. Un successo che ha evidenziato tutte le potenzialità del romano,
incredibili per i suoi vent’anni: grandi capacità tecniche e agonistiche, saggia gestione della strategie e soprattutto una saldezza di nervi invidiabile, che gli hanno consentito di tenere testa in un giro finale molto combattuto a concorrenti molto più esperti di lui. In particolare all’inglese Chris Wood, giocatore di Ryder Cup, che sull’ultima buca ha finito per andare in confusione perdendo anche l’opportunità del playoff.
Sul percorso del Barsebäck G&CC (par 73) in Svezia, Renato Paratore, dopo una gara in cui non ha mai abbandonato le posizioni di testa, ha concluso con 281 colpi (68 72 71 70, -11), uno di vantaggio su Wood e sull’altro inglese Matthew Fitzpatrick (282, -10), campione uscente.
“Sono stati importanti – ha detto Paratore – i birdie alle buche 8 e 9, ma fondamentali gli ottimi putt delle ultime tre buche. in linea generale ho puttato benissimo, imbucando anche dalla distanza. Sapevo che se non avessi avuto cali di tensione e se avessi mantenuto un buon atteggiamento ce l’avrei fatta. E così è stato”.
Quarti con 283 (-9) e anche loro protagonisti il danese Thorbjorn Olesen e sudafricano George Coetzee, che è rinvenuto dalle retrovie con un 66 (-7), nuovo record del percorso e che è rimasto per una buona ora leader in club house fino a quando Paratore ha preso le redini del torneo raggiungendolo alla buca 9 per poi sorpassarlo alla 12.. Rimarranno negli occhi quei birdie alle buche otto e nove, quello alla 12 dopo uno spettacolare approccio e soprattutto il gran putt da fuori green con palla a un passo dalla bandiera della buca 18 che ha messo un punto fermo sulla sua prima vittoria (70, -3).
Paratore è il primo giocatore nato dopo il 1995 a imporsi sull’European Tour e a vent’anni e 172 giorni è l’11° vincitore più giovane nella storia del circuito e il secondo italiano dopo Matteo Manassero. Inoltre ha siglato il secondo successo stagionale sul tour degli azzurri dopo quello di Edoardo Molinari nel Trophée Hassan II.
“Grandissimo Renato…e grandissimo è il golf italiano” ha detto il vice presidente vicario del CONI e presidente della FIG Franco Chimenti. “La grandezza del golf – ha proseguito – è anche la vittoria della Ryder Cup e il golf diventerà un grandissimo sport. Sono felicissimo per il successo di questo ventenne dal talento straordinario”.
Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022 e da inizio anno anche Direttore Tecnico del settore professionisti e dilettanti, ha dichiarato: “Grande vittoria un torneo giocato dall’inizio all’attacco. Ha dimostrato non solo grande talento, ma anche grande determinazione e coraggio. Renato ha le stigmate del vincente. Il golf ha trovato un nuovo campione”.
Nel torneo non hanno brillato i due svedesi Alex Noren, numero otto mondiale, 15° con 287 (-5), ed Henrik Stenson, numero cinque, 26° con 289 (-3), che solo nel finale ha lasciato la bassa classifica. La stanchezza ha penalizzato Matteo Manassero, 72° con 304 (75 72 80 77, +12), mentre è uscito al taglio Nino Bertasio, 80° con 149 (75 74, +3) e out per due colpi.