L’America, quella rumorosa e irriverente, quella chiassosa e easy-going, quella del “cinque alto” e del pubblico praticamente dentro il campo a giocare un ruolo importante, è la platea ideale di Nick Kyrgios. Che, non a caso, si sta esaltando, a Washington, trovando finalmente un po’ di continuità e di voglia per cementare e concretizzare il grande talento tecnico e fisico, fra volée no-look, servizi dal basso, melliflui palleggi e violente sbracciate. Portando sul 4-1 i testa a testa contro i top ten.
Nick Kyrgios dopo il match point a Washington ringrazia il tifoso che gli ha suggerito dove servire
NICK AL TIFOSO: “DOVE SERVO IL MATCH POINT?”
Ma un altro fattore importante per l’ultimo “bad boy” è l’amicizia con Stefanos Tsitsipas che, prima ha punzecchiato su Twitter, poi ha voluto come partner di doppio e ora ha battuto in un’esaltante e combattutissima partita di semifinale, salvando un match point, ed imponendosi per 6-4 3-6 7-6(7). Concludendo alla sua maniera, chiedendo cioè a uno del pubblico in prima fila: “Dove dici che dovrei battere la prima di servizio?”. Mandando in sollucchero lui e tutto lo stadio, e sovvertendo il pronostico delle cifre, con l’attuale numero 52 del mondo che manda a gambe all’aria il 6.
“UNA DELLE MIGLIORI SETTIMANE DI TENNIS DELLA MIA VITA”
“Questa settimana è stata straordinaria. Probabilmente è una delle migliori settimane di tennis della mia vita. Mi sono davvero divertito, Washington è stata davvero fantastica, come il suo pubblico. Ho fatto le cose giuste, ho insistito nella mia routine, sto cercando di migliorare un bel po’ di abitudini e la cosa sta pagando. Dopo cinque giornate di partite di fila. Sono molto contento di me stesso”.
DUE TALENTI PIENI DI INTERESSI E PERSONALITÀ
Quant’è eccitante il cocktail dei due ragazzi, alti, belli, intelligenti, pieni di interessi, ricchi di personalità e per niente disposti ad abbassare la testa davanti ai principi o anche solo a un’idea.
Entrambi legatissimi ai social media, non nascondono la grande passione per la vita in generale, per gli svaghi, per la fuga dalle ferree e dure leggi dello sport professionistico, l’uno, l’australiano, inseguendo il sogno basket Nba, l’altro la fotografia. Entrambi dotati di un grande senso dell’umorismo. Si legano benissimo anche tennisticamente. Uno col rovescio a una mano, classico, Tsitsipas, l’altro a due, tutti e due gran battitori e attaccanti da fondocampo ma anche amanti della rete, e delle soluzioni creative.
Tutti e due grandi intrattenitori, amanti dello spettacolo e della bellezza, e per niente disposti ad accettare supinamente lo strapotere dei Fab Four, come ha fatto la precedente generazione. Con tutto il rispetto, almeno per parte di loro, soprattutto per Roger Federer, diciamolo. Che li ha sempre difesi, coccolati ed applauditi. Riconoscendoli come i più vicini di spirito.
Un rovescio di Nick Kyrgios
La stretta di mano fra Nick Kyrgios e Stefanos Tsitsipas a Washington
NICK & STEF COME ILIE E JIMBO
Come coppia, Nick & Stef, somigliano tantissimo un altro binomio esplosivo, quello fra Ilie Nastase e Jimmy Connors negli anni 70. Che, dopo aver vinto insieme Wimbledon 1973, battendo John Cooper e Neale Fraser, e Us Open 1975 contro Tom Okker e Marty Riessen, si sciolse per le velleità da singolarista di Jimbo (classe ’52), mancino col rovescio a due mani, e per le troppe ammende per indisciplina contro arbitri ed avversari, provocate da Ilie (classe ’46). Che portava l’eroe americano sulla cattiva strada. Curioso, oggi Kyrgios (classe ’95) dice: “Non voglio fuorviare Stefanos col mio comportamento”. Il greco è nato nel ’98. La storia si ripete.