Sulla terra battuta usare come arma principale il servizio non paga. Lo sapeva bene Nick Kyrgios, quando dichiarò che il Roland Garros – per usare un eufemismo- non gli piaceva affatto.
L’ha sperimentato Isner, uscito nel suo match di primo turno contro Korda con all’attivo soli 13 ace in 4 set.
L’ha sperimentato oggi Kevin Anderson, uscito con un secco 3/0 per mano del giovane Andrey – Raskolnikov – Rublev, che non pare aver risentito della vittoria ad Amburgo. Con il suo gioco potente da fondo campo, riesce a spingere anche queste palle pesanti, sbagliando pochissimo. Calmo e concentrato. Non sembra più lui.
Ha sperimentato l’inefficacia del servizio anche Matteo Berrettini, impegnato contro Daniel Altmaier, 22 anni da poco compiuti, numero 186 ATP. Nei tre set persi, solo 5 gli Ace messi a segno da Matteo. Pochissimi, per lui.
A sorpresa, Altmaier lo ha messo a dura prova, giocando al meglio delle sue possibilità.
È approdato al main draw passando per le qualificazioni e, come per Korda e Galan Riveros, forse quei 3 match sono stati determinanti per metterli a loro agio con le condizioni e le palline particolari di questa edizione. Da parte di Berrettini, poca efficacia al servizio, troppa tensione, troppi errori. E i soliti limiti: rovescio inconsistente e scarsa mobilità. Semplicemente, oggi non ha funzionato niente.
Altmaier, Sinner, Korda: per la prima volta dal 1994 tre tennisti approdano agli ottavi al loro debutto nel Roland Garros.
Anche l’altro finalista ad Amburgo, Stefanos Tsitsipas, pare aver ritrovato il bandolo della matassa. Accede agli ottavi grazie al ritiro di Bedene, arrivato però quando già conduceva due set a zero.
Stesso copione per Grigor Dimitrov, che avanza grazie al ritiro di un Carballes-Baena in preda a nausea e febbre già dalla notte.
Il vertice della suspence nel match di Novak Djokovic sono state le due palle break fronteggiate nel primo game del terzo set.
Ha voluto regalare un minuto di brivido al pubblico dello Chatrier. Generoso. Ma i suoi regali sono finiti lì, la finale è già a un passo.
Silvia Aresi
(foto tratta da supertennis.tv)