Si avvicina sempre più il gong della stagione di F1. Prossima fermata Interlagos, dal nome di un quartiere di San Paolo, terzultimo tracciato in calendario. Domenica 5 novembre, il circuito verdeoro ospiterà il suo 40° Gran Premio: finora si sono svolte 39 gare ufficiali, tutte valide per le classifiche piloti e costruttori, eccetto quella del 30 marzo 1972. Allora, i piloti non guadagnarono punti, in quanto fu, di fatto, la prova generale prima dell’inserimento del gran premio nel calendario ufficiale avvenuto l’anno seguente.
Trionfò l’argentino Carlos Reutemann, alla sua prima affermazione in F1, su Brabham, che precedette Ronnie Peterson su March. Il padrone nonché beniamino di casa Emerson Fittipaldi ottenne invece sia il giro più veloce che la pole. Essendo una colonna portante della storia della F1, il team di Torcedores.com ha stilato la classifica all-time per confrontare le diverse generazioni di piloti che hanno corso sul circuito e decretare chi possa fregiarsi del titolo di dominatore di Interlagos.
Identikit
Un tracciato vecchio stile che, nonostante una profonda rivisitazione nel corso degli anni, continua a regalare gare sempre incerte e adrenaliniche. Il tandem perfetto per le casse della FIA.
Ufficialmente noto come Autodromo José Carlos Pace, Interlagos è un lungo nastro d’asfalto di 4,3 chilometri che si percorre in senso antiorario. Pregevole il layout: un continuo susseguirsi di saliscendi in grado di mettere alla prova i nervi dei piloti e non mancano zone in cui tentare il sorpasso, su tutti, la curva 1, per esempio, o alla staccata della curva 4. Sul rettilineo dei box e sulla “Reta Oposta”, si può anche usare il DRS per sfruttare al massimo la scia degli avversari.
Con ogni probabilità, le monoposto avranno un alto carico aerodinamico per affrontare al meglio il tratto guidato, con le curve lente, ma anche un assetto che possa consentire buone velocità di punta. In questo caso, anche se non sarà come in Messico, l’altitudine può aiutare: si corre infatti a quota 700 metri sul livello del mare e l’aria risulta dunque più rarefatta. A livello di usura delle componenti, la trasmissione è particolarmente sollecitata: durante il Gran Premio del Brasile sono previste circa 3200 cambiate, quindi occhio all’affidabilità del cambio.
Metodologia
Per generare la classifica, il portale ha raccolto i risultati di tutti i Gran Premi del Brasile dal 1973 a oggi, disputati a Interlagos, attraverso il sito ufficiale della F1. Poiché i sistemi di punteggio della F1 sono stati diversi nel corso degli anni, è stato applicato l’attuale sistema di punteggio a tutti i risultati per mantenere l’uniformità nel confronto tra i piloti. A titolo d’esempio: il Gran Premio del Brasile tenutosi nel 2002, vide Michael Schumacher tagliare il traguardo davanti a tutti. Il kaiser ricevette 10 punti per la vittoria della gara, mentre oggi ne riceverebbe 25. Inoltre, nel 2001 solo i primi otto classificati guadagnavano punti, mentre oggi per incrementare il proprio bottino basta terminare la gara tra i primi dieci.
Schumacher in testa a Interlagos
A svettare su tutti in questa speciale classifica è la leggenda Michael Schumacher (249 punti), che su questo tracciato si congedò per la prima volta dal mondo delle corse nel 2006. Segue a ruota Lewis Hamilton (193 punti), mentre il neo campione del mondo Max Verstappen occupa la decima posizione con 97 punti. Il figlio d’arte è secondo, tuttavia, per quanto riguarda i punti guadagnati per gara, preceduto solo da Sir Jackie Stewart. Il pilota di Milton, tuttavia, ha corso solo una volta a Interlagos, contro le sette apparizioni di “Super Max”.
E’ sempre Schumacher a primeggiare anche in questa classifica: il tedesco detiene il record di vittorie (4) a Interlagos, mentre Hamilton e Sebastian Vettel lo tallonano con tre vittorie a testa. Il tridente brasiliano composto da Emerson Fittipaldi, Ayrton Senna e Felipe Massa ha vinto, invece, due volte a Interlagos. Tre volte campione del mondo in anticipo quest’anno, Verstappen può eguagliare il record dei brasiliani se dovesse tagliare il traguardo davanti a tutti. Se guardiamo alla percentuale di vittorie, l’ex ferrarista René Arnoux è in testa, avendo trionfato nel 50% delle gare disputate a Interlagos: fanno, infatti, una su due per il transalpino. Senna e Montoya sono appaiati al secondo posto, avendo raggiunto l’alloro due volte in cinque tentativi. Fernando Alonso, Kimi Raikkonen e Hamilton sono pari per il maggior numero di secondi posti, con tre ciascuno. L’asturiano detiene poi il primato del maggior numero di terzi posti, essendosi piazzato sul gradino più basso del podio cinque volte in 19 gare. Schumacher ha il maggior numero di podi (10) a Interlagos, seguito da Alonso (8), Raikkonen e Hamilton (7 ciascuno). Jackie Stewart ha la migliore percentuale di podi, avendo ottenuto il secondo posto.
In 39 Gran Premi a Interlagos, il pilota che è scattato davanti a tutti sulla griglia di partenza ha vinto 16 volte, il che equivale a una conversione del 41,025%. La storia insegna che partire per primi a Interlagos non è così importante ai fini della vittoria come in altri circuiti del circus: ventisei vincitori non hanno ottenuto la pole (58,97%). Attenzione, però: negli ultimi dieci anni la situazione è leggermente cambiata. Chi è partito dalla pole position ha chiuso sul gradino più alto del podio sei volte, mancando il successo quattro volte. Un tasso di conversione del 60%. Sei piloti (Fittipaldi, Jacques Villeneuve, Nico Rosberg, Jacques Laffite, Nigel Mansell e Verstappen) hanno un record di conversione del 100%. Di questi, solo Rosberg ci è riuscito più di una volta, avendo convertito in vittorie le pole position del 2014 e del 2015.
Domenica, ci apprestiamo a vivere un GP all’insegna dell’ennesima pole Red Bull firmata Max Verstappen, undicesima stagionale per lui (un record) e seconda di sempre su questo tracciato dopo quella del 2019. Per l’olandese sarà anche la cinquantaseiesima prima fila in carriera: eguaglia così Nigel Mansell al settimo posto di tutti i tempi. Attenzione, però, al fattore meteorologico: ieri, infatti, i commissari si sono visti costretti a interrompere la Q3 a 4’ dal termine per un fortunale di proporzioni bibliche che ha investito il circuito di San Paolo. Bene Leclerc, secondo, e ottima la prova offerta da un redivivo Lance Stroll, terzo in una pista in cui non era mai andato più in là di un anonimo quindicesimo posto ed era stato eliminato in Q1 quattro volte su cinque.
Non resta che attendere lo spegnimento dei semafori. Appuntamento alle 18:00 di domenica 5 novembre con l’ombrello a portata di mano!