Nasce a Luhansk in Ucraina, Sergey Bubka, il più grande saltatore con l’asta nella storia dell’atletica leggera. Velocità e forza fisica, una tecnica perfetta e l’uso di un’asta più lunga e rigida che assicura una maggiore spinta catapultante sono la chiavi degli innumerevoli successi di Bubka.
Diciassette i primati del mondo stabiliti all’aperto tra il 1984 e il 1994, l’ultimo al Sestriere il 31 luglio 1994 quando valica la misura di 6.14. Sono invece 18 i primati mondiali indoor stabiliti tra il 1994 e il 1983, l’ultimo a Doneck il 21 febbraio 1993 quando salta 6.15, primato rimasto in vita fino al 15 febbraio 2014 quando Renaud Lavillenie ha saltato 6.16.
La parabola di Bubka inizia il 14 agosto 1983 a Helsinki, dove si disputa la gara per il primo titolo mondiale della storia. Tutti attendono alla vittoria il sovietico Konstantin Volkov, ma a sorpresa viene fuori il 20enne ucraino che con la misura di 5.70 si porta a casa il primo di 6 titoli mondiali consecutivi. Due anni dopo, il 13 luglio 1985, a Parigi supera per la prima volta il muro dei 6 metri, altezza ritenuta fino a pochi anni prima irraggiungibile. I successi seguono a ritmo incalzante: nella sua bacheca finiscono anche 4 Mondiali indoor, un titolo europeo, un titolo europeo indoor, 43 salti sopra i 6 metri e l’oro olimpico di Seul 1988.
Appaiono modesti, in 14 anni di dominio assoluto, i risultati ottenuti ai Giochi Olimpici. A Los Angeles 1984 non partecipa per via del boicottaggio, a Seul 1988 è oro, a Barcellona 1992 è 11° per via di un infortunio che lo blocca e che si ripresenterà anche prima dei Giochi di Atlanta 1996. L’ultima presenza ai Giochi di Sydney dove fa solo presenza senza neppure ottenere una misura valida.