Nino Bibbia è il primo italiano a vincere la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici invernali. Il valtellinese s’impone nello skeleton alle Olimpiadi di Saint Moritz entrando di diritto nella storia dello sport italiano.
Nato il 15 marzo 1922 a Bianzone, in provincia di Sondrio, a quattro anni si trasferisce con la famiglia a Saint Moritz in Svizzera dove inizia presto a lavorare con il padre fruttivendolo. Nel tempo libero pratica diversi sport invernali: salto, discesa libera, slalom, hockey su ghiaccio e bob.
Si avvicina allo skeleton – una variante del tradizionale slittino – poche settimane prima della disputa dei Giochi Olimpici, e solo il suo impareggiabile amore per questo sport convince i vertici del Coni ad aggregarlo alla spedizione azzurra in una disciplina praticamente sconosciuta.
A St. Moritz partecipa complessivamente a tre gare: oltre all’oro nello skeleton, giunge ottavo nella gara di bob a 2 e sesto nel bob a 4. Nel 1950, scomparso lo skeleton dal programma olimpico, si afferma nel campionato svizzero, restando in attività fino al 1973 e dominando la specialità per oltre un ventennio.
Sulla pista di skeleton Cresta Run della località elvetica, Bibbia vince oltre 200 competizioni internazionali, tra cui 8 edizioni del Grand National e altrettante della Curzon Cup, massimi eventi della specialità.
In suo onore, sulla pista di Saint Moritz, si disputa annualmente la Nino Bibbia Challenge Cup. A Cesana, in occasione dei Giochi Olimpici di Torino 2006, gli è stata intitolata una curva della pista olimpica di bob, slittino e skeleton.
Dopo il successo di Bibbia, il secondo oro italiano ai Giochi invernali giunge quattro anni dopo con Zeno Colò che vince a Oslo la discesa libera. La terza a Cortina nel 1956 con Giacomo Conti e Lamberto Dalla Costa nel bob a 2. Bibbia è scomparso nella sua St. Moritz a 91 anni il 28 maggio 2013.