Due ritiri sul Centre Court, tutti e due a favore di due dei favoriti di Wimbledon, Novak Djokovic e Roger Federer, e dopo appena 40 e 42 minuti di partita. Anche questo è record, sia pur negativo, sia pur pieno di stizza e di domande, nella seconda giornata del torneo più famoso. Stizza, da parte degli spettatori, nel Tempio, il cuore dei Championships, del tennis e dello sport tutto, e davanti alla tv, domande, perché Martin Klizan e Alexandr Dolgopolov sono entrambe noti per il gran talento, per la discontinuità nei risultati e per i tanti infortuni, e tutti e due, dopo essersi ritirati al torneo al quale hanno partecipato prima di Wimbledon, si sono arresi nel terzo Slam della stagione dopo un set e spiccioli, senza colpo ferire. Sicuramente sarebbero stati i primi, da amanti del loro sport e da artisti, dotati entrambe di un tennis eclettico, a voler offrire uno spettacolo migliore, sulla massima ribalta e sotto gli occhi del mondo. Ma c’è da chiedersi se sia giusto scendere ugualmente in campo in condizioni magari imperfette. Come fanno i media britannici, che mettono in discussione le 35mila sterline in palio per chi gioca il primo turno in tabellone (circa 40mila euro). L’ex pro di casa, Tim Henman, va oltre: “E’ un peccato per tutti, penso che dovrebbero fare una nuova regola, se sei infortunato la settimana prima di uno Slam, dovresti rinunciare al price money e lasciar posto in tabellone a un lucky loser”.
Peccato davvero, perché tutti volevano avere una prima indicazione sulle condizioni di Djokovic e Federer, ma non hanno avuto risposte. Novak, sotto gli occhi della nuova strana coppia di super-coach, Andre Agassi e Mario Ancic, è entrato come il burro nella metà campo dell’evanescente Klizan, Roger ha impressionato di più, con un ottimo servizio, ed ha collezionato due nuovi record: i 1000 ace in carriera (come solo i croati Karlovic e Ivanisevic) e gli 85 singolari vinti a Wimbledon, superando Jimmy Connors. Per saperne qualcosa di più sui protagonisti delle finali di Wimbledon 2014 e 2015, dovremo aspettare un po’: Djokovic non dovrebbe avere grossi problemi nel secondo turno contro il ceco Adm Pavlasek (136 del mondo), mentre li potrebbe avere al terzo contro Juan Martin Del Potro col quale ha vinto solo al quinto set nelle semifinali di Wimbledon 2013, sempre che l’argentino superi l’esame-Gulbis; Federer non può temere il prossimo turno, dovrà invece prendere con le pinze il remake contro il servizio-volée mancino di Misha Zverev, che ha appena superato sull’erba di Halle.