Se nella storia ultracentenaria di Wimbledon solo quattro italiani hanno raggiunto gli ottavi e quindi la mitica seconda settimana di sicuro un motivo ci sarà e purtroppo anche oggi abbiamo avuto un altro porta colori azzurro che si ferma al terzo turno. Fabbiano è stato sconfitto abbastanza nettamente in tre set dallo spagnolo Fernando Verdasco con il punteggio di 64 76 (1) 64 in due ore e 19 minuti di gioco.
Un torneo che, come dicevano poco fa, resta stregato per gli italiani ma domani sarà la volta di Berrettini (secondo incontro sul campo 18 contro Schwarztman) e di Fabio Fognini (primo incontro sul campo numero 14) ed entrambe partono con i favori del pronostico. Guardando la storia degli azzurri il primo a spingersi fino ai quarti fu Adriano Panatta nel 1979 dove poi venne sconfitto dall’americano Pat Dupre. Dopo ben diciannove anni fu Davide Sanguinetti nel 1998 ad arrivare agli ottavi dove cedette a Richard Krajicek. Due anni dopo, lo specialista dei prati Gianluca Pozzi raggiunse il miglior risultato in carriera, cedendo a Byron Black. Gli ottavi ai Championship’s sono stati raggiunti anche da Andreas Seppi, che nel 2013 superò Kei Nishikori in cinque set al terzo turno, prima di arrendersi a Juan Martin del Potro.
Un terzo turno comunque magico
Per il trentenne pugliese essere arrivato al terzo turno qui a Wimbledon per il secondo anno di seguito è già stato un qualcosa di magico e certamente oggi non gli si poteva chieder qualcosa di più. Verdasco capace 10 anni fa di arrivare anche in finale in Australia e di entrare nei primi 10 del mondo è un giocatore di livello superiore (oggi Thomas è numero 89 del mondo e lo spagnolo 37) ed il gioco sin dal servizio è stato sempre nelle sue mani nel bene e nel male. In pratica ha fatto tutto lui con molti servizi vincenti intervallati da doppi falli ed errori veramente banali.
La partita dei rimpianti
“Molti, troppi i rimpianti – esordisce davanti ai giornalisti Thomas con la faccia comunque serena – Vorrei ricominciare la partita sin da l’inizio e poi tutto il resto lo rifarei uguale. Ho dato tutto quello che avevo ma l’altro è andato avanti ed io sono qui. Oggi ho avuto una partenza veramente troppo lenta. Il problema non è stato prendere il break ma come è andata dopo perché non ho trasformato tante palle break. Emozioni triplicate soprattutto all’inizio. Mi aspettavo che lui sbagliasse di più e “sbarellasse un” po’. Nelle ultime due settimane ho fatto molte cose buone e mi rimangono dentro tante cose positive.
La cronaca della partita
Nel primo parziale c’è stato un inizio catastrofico dell’azzurro che è andato subito sotto di un break. Il pugliese è riuscito ad evitare l’allungo ma nonostante ben otto palle per il contro-break – tre nel quarto gioco, tre nel sesto e due nel decimo – non è riuscito ad impedire che il set finisse nelle mani dello spagnolo.
Fabbiano ha evitato il break in avvio di seconda frazione e poi è stato lui a strappare per la prima volta nel match la battuta a Verdasco salendo 4-2. Il vantaggio dell’azzurro, però, è durato poco perché il madrileno ha messo a segno subito il contro-break riagganciandolo sul 4 pari. A decidere il set è stato il tie-break: il 30enne di San Giorgio Ionico ha vinto il primo punto ma il 35enne madrileno si è aggiudicato i sette successivi archiviandolo per 7-1 (Fabbiano ha perso tutti e quattro i tie-break disputati nel torneo).
Nel terzo set la musica non cambia. Il pugliese ancora in difficoltà nel secondo gioco del terzo parziale ma con un diritto vincente ha cancellato la palla-break e con un altro diritto definitivo ha raggiunto lo spagnolo sull’1-1. Nel settimo game tre errori consecutivi di Verdasco hanno portato Fabbiano a palla-break ma lo spagnolo l’ha annullata buttando fuori dal campo l’azzurro con il servizio mancino e chiudendo poi con il diritto incrociato. Nel gioco successivo Verdasco, con un micidiale diritto lungo-linea che ha sfiorato il nastro ed è atterrato all’incrocio delle righe, ha brekkato Fabbiano salendo 5-3. Il pugliese però ha reagito immediatamente contro-brekkando il suo avversario ma nel game successivo è andato sotto 0-40, ha annullato con coraggio i primi due match-point ma sul terzo ha commesso un crudele doppio fallo. Resta comunque l’ottimo torneo disputato dal pugliese, che con la semifinale raggiunta la scorsa settimana ad Eastbourne aveva dimostrato di avere trovato il feeling giusto con il tennis sui prati. Allo Slam british lo ha confermato imponendosi in cinque set prima sul greco Stefanos Tsitsipas, numero 6 del ranking e 7 del seeding, e poi sul croato Ivo Karlovic, numero 80 Atp
Da Wimbledon, Daniele Flavi