Per fermare l’ultimo piccoletto terribile del tennis, Diego Schwartzman, imporgli un sofferto 6-4 7-5 6-2 e qualificarsi alle semifinali degli Us Open contro Matteo Berrettini, ci voleva un grande Rafa Nadal. Che, al di là dell’ottavo approdo tra gli ultimi quattro degli Us Open, il numero 33 negli Slam, al di là dei precedenti fin troppo netti contro il piè veloce argentino (fino a ieri l’altro 7-0), e quindi dei netti favori del pronostico, sapeva che avrebbe avuto vita dura.
“Quand’è in fiducia, Diego è molto difficile da fermare. E’ uno dei più forti del mondo, può vincere contro chiunque”. E infatti, s’è fatto riprendere da 4-0 a 4-4 al primo set e da 5-1 a 5-4 al secondo. Perché ancor più difficile è domare il numero 21 del mondo, che è arrivato fresco dopo un buon tabellone e poi ha dato l’ennesima lezione a Sascha Zverev, e si trova sicuramente meglio nelle particolari condizioni della “night session” di New York. Tanto che il fenomeno di Maiorca è stato anche costretto a chiedere aiuto al fisioterapista per un indolenzimento al braccio sinistro. “Fisicamente sto bene, è stato un giorno molto pesante, con tanta umidità, e io sudo parecchio. Per cui per me è stata particolarmente dura. Sono contento perché, malgrado qualche momento critico, tra la fine del secondo set e l’inizio del terzo, ne sono venuto fuori. Sono molto felice della vittoria”.