Il presidente della Juventus Andrea Agnelli e il responsabile dello staff medico della Juventus Luca Stefanini hanno parlato ai microfoni di Sky Sport riguardo a Juventus-Napoli.
AGNELLI
Che idea si è fatto di tutto quello che sta succedendo?
Io non è che mi debba fare una idea, sono qua oggi perché credo che sia giusto e doveroso avere la nostra opinione, parliamo di argomenti tecnici – ho qui con me Luca Stefanini, il nostro responsabile sanitario – credo che sia indispensabile fare un minimo di chiarezza. Abbiamo dei protocolli che sono molto chiari nelle situazioni come quelle che stiamo vivendo, era prevedibile che sarebbe successo, e quindi “cosa succede in caso in cui si abbia all’interno del gruppo squadra un caso di positività al Covid?”.
In questo caso si applica il protocollo della FIGC per quanto riguarda le partite in Italia, che rimanda a una circolare del Ministero della Sanità che è stata approvata dal CTS. Si sa esattamente cosa si deve fare, si deve andare in isolamento fiduciario se uno ha avuto dei contatti con un caso di positività del Covid. Si va in isolamento fiduciario presso una struttura che viene concordata con l’ASL, nel nostro caso il centro tecnico, in altri casi sono strutture terze, si indica questa struttura in cui tutto il gruppo squadra si isola e così facendo questo ci permette di continuare a giocare e allenarci. C’è molta chiarezza, è stato un lavoro molto importante, svolto dalla Federazione con il Ministero della Salute, sentito il CTS, si sa cosa succede, da questo punto di vista è esattamente quello che noi abbiamo fatto. Ieri saputo della positività di due individui del gruppo squadra abbiamo immediatamente richiamato tutto il gruppo squadra e isolati per metterci in bolla e per permetterci di venire qui questa sera a giocare la partita.
Da una parte il Governo dall’altra il sistema calcio. Il protocollo è superato?
Non è una questione di Governo o sistema calcio. Il protocollo è stato studiato dalla Federazione con il Governo, infatti rimanda a una circolare del Ministero della Sanità. E’ un documento vivo, andando avanti scopriamo una serie di sfaccettature che non sono state ipotizzate a tavolino, l’importante è avere quello spirito di volere giocare e di lealtà sportiva che sta alla base di tutto. Le casistiche verranno individuate, risolte, e questo documento perfezionato. Abbiamo un protocollo che ci permette di poter continuare a svolgere il nostro mestiere.
STEFANINI
Sulla nota del CTS
Non contiene nulla di nuovo, rimandano alla circolare del Ministero della Salute. Nel momento in cui viene riscontrata una positività al Covid deve crearsi immediatamente la bolla. A questo seguono le indicazioni dei vari protocolli, come l’esecuzione dei tamponi, che oggi hanno dato esito negativo. Noi avendo rispettato tutti i passaggi, siamo in grado di poter disputare la partita.
Al Napoli non è successo questo dal suo punto di vista?
Questo non lo so dire. Mi sono limitato ad applicare strettamente il protocollo alla lettera. Per il resto non so cosa sia successo al Napoli.
AGNELLI
Ci sono stati contatti tra lei e De Laurentiis prima della notizia della mancata partenza del Napoli per la trasferta
Mi ha scritto un messaggio. Io gli ho risposto che la Juventus come sempre si attiene ai regolamenti.
Il messaggio era “Rimandiamo la partita?”
Si, assolutamente. Abbiamo delle norme, dei regolamenti, la sua richiesta può anche essere legittima, che ci dicono come dobbiamo comportarci così come le abbiamo noi nell’industria sport, ci sono nell’industria manifatturiera, dei trasporti, in qualsiasi altra industria. Se non ci atteniamo ai regolamenti, il primo errore che commettiamo non da sportivi ma da cittadini.
Sul commento del Ministero Spadafora. Questo protocollo, fa pensare, dovrà essere rifatto?
Questo non spetta a me dirlo, se continuerà a essere questo e sarà perfezionato, ci atterremo a questo, se cambierà, ci atterremo a un altro. Non c’è nessun settore della Vita che è immune. Pensare di avere un intero comparto industriale immune al virus è impensabile. Il protocollo viene scritto proprio per questo per gestire i casi di positività. Nel caso specifico a me sembra ben fatto, mi rimetto alle autorità competenti, su una piena valutazione. La salute pubblica viene prima di tutto ma se vogliamo portare avanti e a termine le manifestazioni sportive in senso generale bisognerà sapere gestire i casi di positività, che non possono che essere eclatanti per la nostra dimensione mediatica e che non possono essere certamente individuati vista la frequenza del controllo a cui siamo sottoposti, che è stata fino a pochi giorni fa una volta ogni quattro giorni e adesso a due giorni dal giorno gara. Come spesso accade sono tutti casi che sono asintomatici nel nostro settore che nel resto della società avrebbero continuato a svolgere attività sociale e professionale come se nulla fosse.
Se la situazione fosse stata inversa, se la Juventus si fosse trovata nella situazione del Napoli
Io sarei partito ma non credo che l’ASL avrebbe emesso quel comunicato. Nel momento in cui l’ASL interviene è perché c’è stata qualche inosservanza del protocollo iniziale, altrimenti l’ASL ha a disposizione la circolare del Ministero della Sanità a cui rimanda il protocollo federale su come ci si deve comportare in caso di una positività.
La ASL non ha detto questo, non ha parlato di inosservanza delle regole
E’ verosimile, ma detto questo la ASL dipende dal Ministero dalla Sanità. Il cortocircuito è interno non esterno.
La decisione finale è a livello regionale. E’ questa la discrepanza?
Non lo so, non è mia competenza, noi il protocollo lo abbiamo e lo abbiamo osservato.
Sul mercato, su Chiesa
Ho sempre sostenuto che i miei sono i migliori giocatori che abbiamo a disposizione. E poi bisogna chiedere a Paratici.
Lei che è uomo di sport, non le dispiacerà vincere a tavolino?
Io preferisco vincere sul campo, sempre, questo è evidente.