Non sarà vero, sarà solo un’impressione, ma ci sono serate in cui ti sembra di tornare indietro nel tempo e ti senti di appartenere ancora al calcio degli anni 80 e 90. Quando ci capitava spesso di vincere e addirittura si davano lezioni di calcio al resto d’ Europa. Il Napoli ha dato una lezione all’ Ajax nella patria del calcio all’olandese colpendolo ripetutamente in tutti in modi, e con cinque giocatori diversi (2 Raspadori, Di Lorenzo, Zielinski, Kvaratskhelia, Simeone) . Tre giocatori su cinque sono nuovi, a ulteriore dimostrazione che il grande rimescolamento non solo ha funzionato ma addirittura ha moltiplicato il potenziale della squadra di Spalletti. Cui va il merito ovviamente di saper ottimamente dirigere la nuova orchestra.
Spettacolo puro, addirittura un Napoli cui si stenta a credere, nonostante ormai abbia ampia dato prova di se stesso sia in campionato che in Champions League. Primo in Italia e primo in Europa. Tanto da chiederci: dove può arrivare? E davvero la stagione giusta per vincere qualcosa di importante? Col Napoli forse questo interrogativo è sempre un po’ più accentuato, ma è lo stesso interrogativo, tutto sommato, che riguarda tutti in queste situazioni. Non sarebbe molto diverso se stessimo parlando di ….
L’Inter ha battuto il Barcellona colpendolo con Calhanoglu, avendo anche qualche altra occasione, ma rifugiandosi poi nel più classico dei catenacci e nelle parate di Onana (al posto di Handanovic) nel secondo tempo. Affidandosi, bisogna dirlo anche a una certa benevolenza dell’arbitro: tra i tanti episodi, ci stava tutta effettivamente l’espulsione di Calhanoglu per l’entrata su Busquets. Xavi si è detto poi “indignato” per il mancato rigore per fallo di mano in area di Dumfries, ma dalle immagini oggettivamente non si capisce se questo tocco di mano c’è stato o meno.
Contrariamente a quanto accaduto in queste settimane l’Inter ha giocato con uno spirito molto diverso, stringendosi intorno a Inzaghi, in forte crisi e a rischio licenziamento. “Abbiamo giocato e vinto anche per lui, certo” ha ammesso Calhanoglu. La vittoria sul Barcellona e il secondo posto in Champions aprono nuove prospettive sulla stagione che stava ormai volgendo al peggio. Ma ovviamente c’è da confermare tutto e far seguire alla vittoria sul Barcellona anche analogo risveglio in campionato. L’Inter ha dato ripetute prove negative di se stessa, adesso da Onana a Skriniar, da Brozovic a Lukaku c’è molto da fare ancora per risalire la china.
Abbiamo assistito a tutto il ventaglio di calcio possibile: dal più antico e difensivo al più moderno e aggressivo. Come fossimo ancora una scuola. Forse è stato un caso, forse nel dna del nostro calcio c’è ancora un antico vincente imprinting.
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