Siamo nell’estate 2022, il Bayern Monaco sorprende tutti e completa un’operazione di mercato che spiazza gli addetti ai lavori: pur avendo un gruzzolo di tutto rispetto, circa trenta milioni di euro, il club decide di non sostituire il partente Robert Lewandoski, uno che negli anni aveva tolto parecchie castagne dal fuoco. 238 i gol realizzati dal bomber di Varsavia in 253 partite con la casacca dei bavaresi.
Al posto del polacco sbarca alla corte del Bayerische Riese (il Gigante Bavarese) un centravanti di belle speranze e nulla più. La carta d’identità recita così: Mathys Tel, diciassette anni e sette scampoli di partita con la maglia del Rennes. Il Bayern pur di battere la concorrenza sborsa circa 28,5 milioni di euro (bonus compresi), nonostante Mathys avesse all’epoca giocato solo una manciata di minuti tra i professionisti. Una cifra che fa di lui il quarto giocatore più pagato di sempre dal Bayern, dietro solo a Hummels, Douglas Costa e, appunto, Robert Lewandowski.
Un concentrato di rapidità, duttilità, dribbling, ottima tecnica e intelligenza tattica al di sopra della media dei suoi coetanei. 1.83 m per 75 kg e fisico slanciato. Nagelsmann dichiarò:
“Un giorno segnerà 40 gol a stagione”.
Il primo arriva il 31 agosto 2022 nella vittoria per 5-0 contro il Viktoria Colonia in Coppa di Germania: a 17 anni e 126 giorni, diventa così il più giovane calciatore a realizzare una rete in competizioni ufficiali con la maglia del Bayern. Il 10 settembre, invece, Tel carica la balestra e centra la mela andando a segno nel pareggio per 2-2 contro lo Stoccarda in Bundesliga. Nella stessa occasione, risulta sia il più giovane titolare mai schierato dalla formazione bavarese in campionato sia il marcatore del Bayern più giovane nella stessa competizione.
Nato il 27 aprile 2005 a Sarcelles, comune alle porte di Parigi dov’è nato e cresciuto anche l’ex Leicester e Man City Riyad Marhez, Tel cresce nei campetti del quartiere, facendo subito vedere che è di un’altra pasta. Inizia a tirare i primi calci al pallone nel Villiers-le-Bel, il club dove si è sporcato i guantoni anche un giovanissimo Mike Maignan, campione di Francia col Lille nel 2021 e attuale portiere del Milan, poi passa al Paris FC per una stagione. Dal 2017, entra nell’INF Clairefontaine, la squadra in cui vengono selezionati i migliori talenti francesi, che durante la settimana hanno la possibilità di allenarsi nel centro sportivo della nazionale francese a Clairefontaine, la Coverciano transalpina. Poi è tempo di vestire la maglia del Rennes, club che si conferma uno dei migliori in quanto a ricerca di talenti della zona. Correva l’anno 2020. Da quel momento, per Tel tutto ha iniziato ad andare tanto veloce quanto le sue gambe con la palla tra i piedi. Ha quindici anni e, in campo, pensa più a non prendere gol che a farli. Sulle prime viene, infatti, schierato in difesa. Poi è spostato sempre più avanti, fino a diventare attaccante. Inizia a giocare con le categorie dei più grandi di lui. Esordio con la maglia dell’Under 19: subito gol, anzi due.
Poi arriva la convocazione con la prima squadra del Rennes e il debutto con i professionisti. La data cerchiata in rosso sul calendario è il 15 agosto 2021. Tel ha 16 anni, 3 mesi e 19 giorni e quel giorno riesce a battere il record di precocità di un altro abbacinante talento: Eduardo Camavinga, oggi punto fermo del Real di Ancelotti. Dodici mesi dopo, è già tempo di firmare per il Bayern Monaco. Dall’Under 19 del Rennes al Bayern di Nagelsmann in due anni: un’ascesa impressionante, fatta di nove partite ufficiali tra Ligue 1 e Conference League, a cui vanno aggiunte quelle disputate nell’Europeo Under 17, vinto con la fascia da capitano al braccio e mettendo a referto tre reti e un assist.
Oggi, la media di Tel parla chiaro: una rete ogni 36 minuti. Un cinismo allucinante. 4 gol e 1 assist in 7 partite di cui solo una, in Supercoppa, da titolare, conclusa per altro senza timbrare il cartellino. In Champions League ci ha messo 3 minuti per realizzare la sua prima rete nella competizione, entrando nel pirotecnico finale contro il Manchester United e segnando il momentaneo 4-2. Martedì scorso, in casa del Copenaghen, ha concesso il bis. Proprio il gol contro lo United ha stuzzicato la fantasia dei tifosi. «Una giocata che non ha nulla da invidiare a quelle di Karim Benzema» – parola di Le Parisien. L’eccezionalità di Tel sta proprio nella calma apparente con cui taglia alle spalle della difesa avversaria, controlla il pallone aggiustandoselo con la coscia, per poi scaricarlo in rete. Tutto col destro, tutto in un lampo di classe genuina. In Bundesliga ha giocato 79 minuti complessivi nelle prime quattro giornate e ha messo insieme 3 gol e 1 assist. La migliore media gol per minuti giocati nella storia della Bundesliga. “C’è qualcosa che non va in Mathys: segna ogni volta che va in campo” – ha detto Tuchel, tra il serio e il faceto.
Ineluttabile il paragone con il connazionale Kylian Mbappé, anche perché entrambi si sono consacrati prima dei 17 anni.
«All’inizio è stato strano passare a giocare davanti, mi piaceva fare il difensore. Ma oggi sono molto felice come attaccante»
ha raccontato Tel. L’idolo d’infanzia emerso più volte nelle interviste, a sorpresa, è Thierry Henry, che si è ritirato quando Tel aveva nove anni:
«Crescendo ho letto e visto molto su di lui. Ha avuto una carriera fantastica ed è uno dei giocatori più importanti nella storia del calcio: forte tecnicamente, fisicamente, mentalmente… aveva tutto ciò che rende grande un calciatore. Sarebbe bello vincere quanto lui».
L’arrivo di Harry Kane ha destabilizzato un po’ di persone: non che fosse una notizia segreta, si sapeva che il Bayern stava trattando Kane e avrebbe fatto di tutto per prenderlo, però ci si aspettava che Tel potesse diventare titolare. O comunque co-titolare, visto la presenza in rosa di Choupo-Moting.
E invece Tel ha insistito per rimanere, nonostante la presenza ingombrante di Kane e l’interesse di diversi altri club, Tottenham in prima fila. Evidentemente il “galletto” deve aver ricevuto delle rassicurazioni sul suo impiego, sul fatto che sarebbe rientrato nelle rotazioni di Tuchel, anche perché può interpretare il ruolo di esterno offensivo, non solo quello di punta centrale. Per Mathys Tel si prospetta un percorso alla Musiala. E allora anche la scelta di acquistare Kane, trent’anni compiuti a fine luglio, assume tutta un’altra prospettiva: per il suo cartellino sono stati investiti cento milioni, ma intanto in Baviera stanno svezzando una pepita degna del Klondike. Anzi, un pomo d’oro in grado di mettere d’accordo, però, tutti.