Al Madison Square Garden di New York, Boris Becker vince il suo primo Masters battendo in finale, al tie break del quinto set, Ivan Lendl alla sua nona finale consecutiva. Il match passa alla storia per l’ultimo incredibile punto. È uno scambio interminabile di 37 colpi, al termine dei quali un rovescio tagliato di Boris Becker colpisce il nastro per morire lentamente nella metà campo di Lendl.
Quello fu l’ultimo punto giocato da Lendl nelle finali dei Masters.
Una storia, quella tra il campione di Ostrava e il torneo che più di ogni altro assomiglia a un campionato del mondo, iniziata nove anni prima. Lendl ha raggiunto la prima finale al Masters nel 1980 (finale giocata nel gennaio del 1981 e persa 6-4 6-2 6-2 contro Björn Borg). Poi ha vinto l’edizione del 1981 (giocata nel gennaio del 1982 in cui salvò un match point nel corso del terzo set a Vitas Gerulautis prima di chiudere 6-4 al quinto). La terza nel 1982 (gennaio 1983) vinta 6-4 6-4 6-2 su John McEnroe. Poi due finali perse consecutivamente contro McEnroe: la prima nel 1983 (gennaio 1984) e la seconda nel 1984 (gennaio 1985), entrambe dominate 3 set a zero da SuperMac. Poi arrivano le due vittorie del 1986, la prima a gennaio e valevole per il Masters del 1985 su Boris Becker, e la seconda a dicembre (con il riallineamento del calendario) per il Masters del 1986 ancora su Boris Becker. L’ottava finale consecutiva è del 1987 con la vittoria in tre set su Mats Wilander e infine la nona e ultima nel 1988 con il famoso nastro di Boris Becker.
Il tedesco invece, oltre alle tre finali giocate contro Lendl, ha perso la quarta finale nel 1989 contro Stefan Edberg, ha vinto il secondo titolo nel 1992 battendo in finale Jim Courier, ha perso la sesta finale nel 1994 contro Pete Sampras, ha vinto la terza volta nel 1995 contro Michael Chang e perso l’ottava e ultima finale nel 1996 contro Pete Sampras.