Dopo un ottimo primo tempo ci avevamo quasi creduto. Un’Italia non superlativa ma molto concreta e in grado, nelle folate offensive, di creare avanzamenti e mettere sotto pressione la Francia a Parigi. La meta dopo più di un quarto d’ora di partita (17’) di Tommaso Menoncello (all’esordio assoluto) e gli attacchi successivi stavano instillando nei galletti il dubbio: “Li battiamo, ma meglio creare un solco nel punteggio ora. Anche se ora siamo sotto”. Peccato mortale quindi l’ingenuità del mediano di mischia Steph Varney, che con un passaggio intercettato spianava la strada alla meta di Jelonch. 8-7 per la Francia, ma gli azzurri non rinunciavano a venire avanti, trovando il calcio nei pali di Garbisi per il 10-8 e mostrando personalità quando su un pallone spiovente a un metro dalla nostra linea di meta, anziché optare per l’annullamento, restavano a lottare per non cedere il possesso dell’ovale. Rischio sconsiderato? No, perché gli azzurri costringevano gli avversari a indietreggiare e dimostravano anche a loro stessi che la mentalità è quella giusta. Purtroppo le speranze di chiudere in vantaggio il primo tempo svanivano col piazzato di Jaminet e con la meta di Villiere, frutto di un gioco alla mano meraviglioso dei galletti. 18-10 dopo i primi 40 minuti.
Nel secondo tempo l’Italia avrebbe voluto continuare a mantenere l’equilibrio, ma la meta del 49’ dello stesso Villiere spegneva le nostre speranze di vittoria. Sul 23-10 era davvero dura recuperare, figurarsi sul 30-10 (quarta meta dei galletti con Penaud e punto di bonus in classifica) ma gli azzurri non ci stavano, riversandosi spesso nella metà campo avversario e non di rado nei 22, ma qualche sbavatura di troppo e l’attenzione della retroguardia bleus ci impediva di cambiare il punteggio sul tabellone. Un anno fa, a Roma, perdevamo da questi avversari per 50-10, ora il passivo si ferma sul 37-10 con la meta finale del solito Villiers, autentico giustiziere degli azzurri. Il Trofeo Garibaldi resta a Parigi.
Più del punteggio, la capacità di sostenere le fasi offensive con un avanzamento prolungato, l’esultanza sulle punizioni fischiate contro i francesi dopo una dura fase difensiva e soprattutto la delusione negli dei ragazzi per un match positivo ma non giocato al meglio (come sottolinea l’allenatore Kieran Crowley: “Abbiamo fatto cose buone, ma non siamo stati incisivi quando più era necessario) fanno ben sperare per il prosieguo del torneo. La strada per vincere un match è ancora lunga (la vittoria della Scozia ieri contro l’Inghilterra nella Calcutta Cup non aiuta), ma quella imboccata oggi a Parigi è quella giusta.
Prima giornata Sei Nazioni 2022:
Irlanda-Galles 29-7
Scozia-Inghilterra 20-17
Francia-Italia 37-10