È Il momento d’oro del tennis maschile italiano. Si potrebbe definire così questa prima metà del 2019 che ha visto tanti atleti azzurri protagonisti in molti tornei. Dopo che nel quinquennio 2010-2015, erano state le donne di casa nostra a conquistare la scena con quattro atlete nella top ten e due Slam vinti, la Schiavone al Roland Garros del 2010 e la Pennetta agli Us Open del 2015.
Ora è il momento per gli uomini di tornare protagonisti, a poche settimane dall’inizio di uno delle competizioni più prestigiose del tennis mondiale, il torneo di Wimbledon.
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È proprio in terra inglese che ci si aspettano le conferme di tutto quello che di buono è stato fatto in questa prima parte della stagione, anche se le avvisaglie si erano già avute l’anno scorso quando Marco Cecchinato ha conquistato la semifinale del Roland Garros 2018. Ora la crescita è stata ulteriore e forse anche inaspettata. Sì, perché era difficile ipotizzare che Fabio Fognini, a 32 anni, potesse conquistare il suo primo Masters 1000 al Montecarlo Rolex Masters e disputare subito dopo un buon Roland Garros. Risultati che l’hanno meritatamente catapultato all’interno della top ten mondiale, quarant’anni dopo Barazzutti.
La sorpresa più grossa è stata sicuramente l’exploit di Matteo Berrettini, che a soli 23 anni può vantare nel proprio palmares già due tornei vinti. Quello che fa ben sperare in vista di Wimbledon è che una di queste due vittorie del giovane tennista italiano sia arrivata proprio sull’erba, superficie nel quale i tennisti azzurri avevano sempre faticato a rendersi protagonisti.
Per l’edizione 2019 di questo prestigioso torneo, gli italiani in tabellone sono ben nove, record bissato negli ultimi due anni. Le aspettative sono tante, al punto che Oddschecker ha inserito parecchi atleti azzurri nella lista dei possibili vincitori al prestigioso Slam londinese. Sì perché, dietro a Berrettini e Fognini, ci sono altri sette tennisti azzurri che hanno voglia di stupire tutti provando a mettersi in mostra. E dopo Wimbledon, e la stagione sui campi in erba, sarà il turno di quelli rossi e poi quelli in cemento, dove tutti vorranno continuare a dimostrare che il momento d’oro del tennis italiano è realtà.
Il giovane Berrettini inizierà il torneo dalle Doherty Gates come testa di serie numero 17, con la concreta possibilità di fare strada nel tabellone principale del torneo e provando a superare quello che al momento è il suo miglior risultato in uno Slam: il terzo turno al Roland Garros del 2018.
Questa stagione potrebbe quindi rappresentare un momento cruciale nella carriera del giovane tennista italiano che, nei fatti, si è affacciato solamente l’anno scorso nel circuito maggiore del tennis mondiale, dopo il suo primo grande successo conquistato ai Championships, quando si impose in rimonta al quinto set contro l’americano Jack Sock. E se anche Re Roger Federer, il più grande tennista di tutti i tempi che tra i suoi successi vanta 8 trionfi a Wimbledon e 20 titoli del Grande Slam che l’anno reso l’atleta con più vittorie nella storia del tennis, si accorge delle tue qualità esprimendosi molto positivamente sul tuo gioco vuol dire che le potenzialità per diventare un giocatore di alto livello ci sono davvero.
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Certo, le sole qualità mostrate fino a oggi da Matteo Berrettini non basteranno per restare costantemente nella top class del tennis mondiale, lui sembra essere assolutamente cosciente che gli serviranno tantissimo allenamento e una continua voglia di migliorarsi, giorno dopo giorno, senza accontentarsi mai di quello che si è già ottenuto e degli elogi che sono già arrivati. Ma se c’è una dote che di certo non sembra mancare a Berrettini è proprio quella di non sedersi sugli allori, continuando costantemente a lavorare per alzare sempre di più il livello di rendimento per poter competere su tutti i tipi di superficie contro i più forti tennisti del panorama mondiale.
Le aspettative sono buone e il popolo italiano del tennis non vede l’ora di potersi esaltare nuovamente dietro le gesta di un atleta tricolore.