Nasce a Ostrava, nella Repubblica Ceca, Ivan Lendl. Meticoloso e perfezionista, spesso antipatico per l’atteggiamento glaciale, distaccato e per quel suo gioco da automa, è il dominatore incontrastato degli anni Ottanta e di sfide leggendarie con John McEnroe, Jimmy Connors, Mats Wilander, Stefan Edberg e Boris Becker.
Con 19 finali dello slam disputate (8 vinte e 11 perdute) è stato il primatista assoluto dal gennaio del 1990 (quando superò il record di Laver), al luglio del 2009 quando Federer giocò a Wimbledon la sua 20esima finale negli Slam.
S’impose all’attenzione giungendo in finale al Roland Garros nel 1981, quando perse contro Borg, e chiuse l’avventura nei big match dei majors in Australia nel 1991 perdendo contro Boris Becker.
Al Roland Garros ha vinto la memorabile finale del 1984 contro John McEnroe, la finale del 1986 contro Mikael Pernfors e quella del 1987 contro Mats Wilander. All’Open degli Stati Uniti ha vinto tre volte di fila, dal 1985 al 1987, contro John McEnroe, Miloslav Mecir e Mats Wilander; all’Open d’Australia ha trionfato nel 1989 su Miloslav Mecir e nel 1990 su Stefan Edberg. Non ha mai vinto Wimbledon anche se ha raggiunto 2 finali consecutive nel 1986 e nel1987, battuto rispettivamente da Boris Becker e Pat Cash. Il suo campo preferito è stato il centrale di Flushing Meadows in cui ha disputato 8 finali consecutive dell’Open degli Stati Uniti dal 1982 al 1989.
Lendl aveva due potenti colpi da fondo campo e un servizio efficacissimo soprattutto sul veloce; il suo tennis ha raccolto il massimo sul cemento ma anche sul veloce, superficie sulla quale è stato imbattuto per quasi 2 anni e sulla quale ha vinto 5 Masters del Grand Prix e 2 del Wct.
È tornato sul circuito nel 2011, allenando Andy Murray e portando lo scozzese a traguardi storici, come la vittoria alle Olimpiadi di Londra 2012, il primo successo negli Slam all’US Open 2012 e il trionfo a Wimbledon 2013 che i britannici attendevano dagli anni Trenta.