Straordinaria Paolini! L’azzurra compie un’altra impresa pazzesca sulla terra parigina. Nella sua prima semifinale Slam, sbaraglia la stellina 17enne Mirra Andreeva (38 WTA) e conquista a sorpresa la finale del Roland Garros. Un dominio assoluto in un’ora e 13 minuti di tennis perfetto e lo score di 6-3 6-1 per la prima finale Major in carriera; Jasmine è la prima azzurra a disputare la finale di uno Slam nove anni dopo Flavia Pennetta e Roberta Vinci agli US Open. È inoltre la terza italiana in finale a Parigi dopo Francesca Schiavone, che vinse il titolo nel 2010 e fece di nuovo finale nel 2011 (battuta da Li Na) e Sara Errani – con cui è in semifinale anche in doppio – finalista nel 2012 (sconfitta da Maria Sharapova).
Un capolavoro il match contro Andreeva che le consentirà di salira almeno alla posizione n. 7 della classifica mondiale, quinta azzurra ad entrare in Top 10 dopo Francesca Schiavone (n. 4), Sara Errani (n. 5), Flavia Pennetta (n. 6) e Roberta Vinci (n. 7). Jas è, per ora, n. 5 della Race.
“Sognare è la cosa più importante nello sport e nella vita”, ha esclamato una Paolini raggiante ed emozionatissima al microfono di Alex Corretja, “sono felice di aver potuto sognare questo momento”. Un sogno che, tuttavia, ha preso forma gradatamente negli anni per Jasmine: “Quando ho cominciato a giocare a tennis sognavo di diventare una tennista professionista ma non osavo immaginare di diventare n. 1 del mondo e neanche una campionessa slam” ha precisato Jas in conferenza stampa, “non sognavo molto, desideravo divertirmi giocando, non ho mai sognato così in grande. Sì, ci speravo, ma non ci credevo veramente. Poi ho cominciato a desiderarlo, ma passo dopo passo. Per questo mi sembrava incredibile quando ho ascoltato l’intervista di Nole che da bambino affermava di sognare di diventare n. 1 del mondo e vincere Wimbledon; mi sembrava incredibile che un bambino possa sperare di realizzare una cosa così grande; oppure Jannik, che a quindici anni desiderava diventare n. 1. Poi ho cominciato ad avere più fiducia ma avevo bisogno di prove concrete“.
Piccola, rispetto a certe colleghe altissime (lei misura 1 metro e 63 centimetri) ma grandissima Paolini. Grandissima nel cuore e nella grinta; nella lucidità di fare tutte le cose giuste nella partita della vita e con un’avversaria che l’aveva già battuta, proprio sulla terra. Straordinaria nella maturità di gestire gli spazi del campo e perfetta con il dritto. Ottima al servizio, Jas può vantare l’80% di prime palle e conquista il 68% dei punti con la prima di servizio; commette soltanto 10 gratuiti a fronte dei 29 della russa. Insomma, la toscana è abilissima nello scardinare i meccanismi dell’avversaria, tanto da concederle solo quattro game. Un ruolo fondamentale nella crescita esponenziale di Jas ce l’ha ovviamente anche il suo allenatore, il bravissimo e perspicace Renzo Furlan che, ricordiamolo, ha portato alla vittoria del Roland Garros la stessa Francesca Schiavone.
In finale Jasmine sfiderà la n. 1 del mondo Iga Swiatek, che raggiunge la quarta finale a Porte d’Auteuil negli ultimi cinque anni e vi ha trionfato nel 2020, 2022 e 2023. La polacca è un rullo compressore: infatti ha perso soltanto 14 giochi nei suoi ultimi quattro incontri; in semifinale ha regolato la pratica Coco Gauff (3WTA) in due set e, nei due precedenti scontri diretti con Paolini, le ha concesso soltanto sei game.