Si potrebbe quasi dire che coach Kieran Crowley, commissario tecnico della Nazionale di rugby maschile, punti sulla famiglia per giocare al meglio i suoi ultimi mondiali in maglia azzurra.
D’altronde, rugby è sinonimo di famiglia e sostegno, dentro e fuori dal campo. E di affiatamento fraterno.
Tra gli atleti convocati ai mondiali di Francia spiccano Paolo e Alessandro Garbisi, mediani di apertura e di mischia e i più “rodati” Niccolò e Lorenzo Cannone, seconda e terza linea.
Il debutto della coppia Garbisi nel test match con la Romania, in cui hanno giocato insieme sin dal primo minuto componendo la mediana, è stato col botto. Una novità come ha avuto modo di spiegare in un’intervista la loro madre, perché mai avevano prima giocato nella stessa squadra, per via della differenza di età, due anni che inevitabilmente li ha sempre portati a giocare in Under differenti, e per i percorsi in club diversi.
“Essendo di due anni più grande, ho sempre fatto le cose un po’ prima di lui, quindi non avevamo mai giocato nella stessa squadra prima di quella partita” ha spiegato Paolo Garbisi a Rugby World: “Ero super felice quel giorno, soprattutto perché era il debutto di Alessandro, so quanto duramente ha lavorato per arrivare fin qui, ed ero veramente felice che avesse raggiunto un obiettivo così importante”.
Ed è stata anche una prima volta in maglia azzurra. Una “casualità” che il comune di Martellago, che si fregia di averli come concittadini, ha voluto festeggiare con un entusiastico post che trasuda da stima e orgoglio: “Per la prima volta infatti una coppia di fratelli avrà in mano la regia titolare della Nazionale: si tratta del mediano di mischia Alessandro Garbisi e del mediano di apertura Paolo Garbisi, due fratelli di Martellago che da anni si stanno imponendo come due stelle di assoluto valore nel panorama italiano ed internazionale.Una storia straordinaria pronta ad essere raccontata. Alessandro, classe 2002, gioca nella Benetton Treviso il campionato URC, mentre Paolo, classe 2000, gioca ormai da due anni a Montpellier nel campionato più importante e ricco del mondo, il Top14 francese. Entrambi si sono formati rugbisticamente a Mogliano Veneto, entrambi portano altissima la bandiera del nostro Comune in giro per il mondo: due fratelli, due eccellenze del nostro territorio, due concittadini per i quali faremo tutto il tifo possibile”.
E Paolo, il numero 10 dallo sguardo di ghiaccio, è anche campione di Francia avendo vinto il Top 14 francese con il Montpellier. Un traguardo che conferma la coraggiosa scelta fatta due anni fa di lasciare l’Italia per crescere rugbisticamente.
Di Alessandro possiamo ricordare l’attestato di stima ricevuto da Crowley prima del match con la Romania: “Ha fatto un ottimo Sei Nazioni con l’Under 20 e ha giocato bene con Treviso. Nei movimenti è molto rapido, consistente quando si tratta di calciare nel box avversario. Ecco perché sarà interessante vederlo in azione con una squadra molto fisica”.
E forse, sì, questa Nazionale che negli ultimi anni ha dimostrato di saper giocare come un’unica testuggine, con tanta testa, ma soprattutto tanto cuore chissà che non riveli grandi sorprese. Nel girone affronterà due tra i papabili vincitori dei Mondiali, Francia e Nuova Zelanda. Non resta allora che scendere in campo dando il massimo e divertirsi, avendo magari in mente altre coppie che hanno scritto la storia del rugby azzurro, i gemelli Massimo e Marcello Cuttitta, Mauro e Mirco Bergamasco.
Le scelte tattiche le lasciamo a Crowley, l’Italia dovrebbe puntare ad ottenere due vittorie con largo punteggio con le prime due avversarie del girone (Namibia e Uruguay) così da arrivare con un’attitudine di gioco bella carica in vista degli ultimi due avversari, nettamente più forti, i Bleu e gli All Blacks.
Benedetta Borsani
Foto ripresa da www.ilgazzettino.it