Il 7 Ottobre 1922 nasce a Pisa Tommaso Maestrelli, allenatore che ha guidato la Lazio alla conquista dello storico scudetto del 1973-74. Maestrelli prende la Lazio in serie B, centrando subito la promozione in A. Dotato di grande equilibrio, il tecnico instaura da subito un rapporto di fiducia con la squadra, stemperando le tensioni dello spogliatoio e costruendo un gruppo capace di giocare un calcio moderno, pratico e spettacolare. Sfiorato nel 1973 (terzo posto a 2 punti dalla Juventus) lo storico traguardo dello scudetto, viene centrato l’anno successivo.
Maestrelli è un allenatore pieno di idee che compie il capolavoro tattico nella stagione che conduce ai Mondiali di Germania. Sostituisce il terzino destro Facco, tipico marcatore, con il più mobile Petrelli che funge da fluidificante. Poi ha il coraggio di lanciare in grande stile un talento del vivaio, Vincenzo D’Amico, 19 anni, già sfolgorante per quella classe pura dei grandi fantasisti. Questa si rivela la mossa decisiva. La squadra acquisisce genio e imprevedibilità in avanti e diventa una formidabile macchina da guerra. L’ambiente è caldissimo: liti e risse in allenamento sono all’ordine del giorno, ma Maestrelli è specialista nell’incanalare queste energie nella grinta e nella concentrazione in campo. A dispetto dei problemi di spogliatoio, la Lazio diventa un gruppo solidissimo e instancabile. In porta c’è l’insuperabile Felice Pulici, i terzini sono Petrelli e Martini; lo stopper Oddi davanti al libero Wilson. A centrocampo c’è il motorino Nanni che copre il campo in lungo e in largo. Re Cecconi è uno stantuffo dalla eccezionale tempra atletica. Frustalupi, nonostante i 30 anni, è il regista a tutto campo, il trequartista è D’Amico, l’ala destra è Garlaschelli, attaccante di grande agilità, abile nel palleggio e nel tiro, ma soprattutto nell’aprire spazi per il “bisonte” Giorgio Chinaglia, centravanti di sfondamento che ama lanciarsi in spazi aperti. La Lazio chiude con 2 punti di vantaggio sulla Juventus. In totale 18 vittorie, 7 pareggi, 5 sconfitte con 45 gol segnati e 23 subiti.
Rimane alla guida della Lazio per due stagioni, poi un male incurabile se lo porta via il 2 dicembre 1976.
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