Sono nato in via Palestro a Cremona dopo 17 anni di matrimonio, la casa dei miei genitori era stata bombardata. Era appena finita la guerra e sono stato cresciuto bene e “con cura” dai miei genitori, anche se erano avanti con l’età.
Mio papà era un “ragazzo del ’99” e aveva fatto la prima guerra mondiale sul Piave, faceva il “gasista” all’Officina del Gas di Cremona, mia madre la casalinga e da via Palestro ci trasferimmo, dopo la ricostruzione della casa, in via Enrico Toti al n. 2, dove vivo tuttora.
Quando ero bambino, a casa mia i valori erano molto forti: schiena diritta, onestà, senso del dovere, pochi soldi, andavo a scuola a piedi da solo e all’Oratorio di San Pietro in bicicletta.
Giocavo con i miei compagni “a tutto” (con le biglie, a nascondino, a libero-fermo, con le figurine, a calcio, a ping-pong), a casa mia tanta dignità e fatica per ottenere qualcosa, educazione, studio, amicizie “vere”, rispetto e soprattutto “il senso” della famiglia e qualche “scappellotto” in caso di negligenze.
I miei nonni, che facevano i contadini, mi hanno insegnato il senso del dovere, della fatica per ottenere qualcosa, nulla era dovuto ….. e lo si doveva guadagnare!
L’Oratorio
L’Oratorio è stato sempre la mia seconda casa (prima a San Pietro, poi a San Luca e poi all’Oratorio di Cristo Re), lì ho imparato al rispetto, al dovere, lì sono diventato ragazzo e poi adolescente, lì ho conosciuto tanti amici, quelli “veri” che ti danno una mano quando ne hai bisogno.
I doveri e i diritti
Se andavo bene a scuola (dovere) d’estate si andava al mare a Rimini e in montagna a Zone o a Bagolino (diritto), altrimenti in Colonia con l’Opera Pia.
Ragioniere e poi Insegnante di E.F., e a seguire C.O.N.I. e F.I.P.
Con il passare degli anni e con grandi sacrifici dei “miei”, mi sono diplomato in Ragioneria all’Istituto Tecnico Beltrami di Cremona e poi 3 anni a Milano all’ISEF Cattolica.
Mi sono diplomato e ho insegnato Educazione Fisica a Cremona all’A.P.C. e poi sono stato “distaccato” dalla scuola e sono passato al CONI e al Settore Squadre Nazionali della Federazione Italiana Pallacanestro: 25 anni di Federazione e di C.O.N.I. non sono pochi, ma dalla F.I.P nemmeno una lettera di ringraziamento! Ho sempre pensato che fosse un dovere da parte loro, ma evidentemente mi sono sbagliato! Era un loro diritto ignorarmi. e collocarmi nel “non è mai esistito” (politica attuale!).
Lo “stato dell’arte” del Minibasket
Ma lo “stato dell’arte del Minibasket” esiste, eccome se esiste e se dimentichi volutamente il passato sei condannato a riviverlo!
Doveri
Devo molto per questi 25 anni in F.I.P. a Cesare Rubini, a Emilio Tricerri e ad Aldo Vitale e non finirò mai di ringraziarli.
In 25 anni in F.I.P. ho “creato” il Minibasket in Italia, l’ho esportato in Europa e nel mondo, ho formato molti Istruttori Minibasket, qualcuno mi è rimasto “amico”, qualcun’altro ha cambiato bandiera rinnegando il passato, ma non porto rancore, mi ricordo comunque di tutti!
Don Angelo
Ho conosciuto un “don” fantastico, don Angelo e con lui ho creato lo sport, il Minibasket e il Basket all’Oratorio di Cristo Re a Cremona. Grazie don per tutto quello che mi hai insegnato!
La laurea e il lavoro in FIP e FIBA
Poi la laurea in Scienze Motorie a Roma, il Master di 2° livello in “Metodologia dell’allenamento”, l’insegnamento in Università (Trieste e Milano), gli anni da Ricercatore in Università Cattolica, i Convegni in tutto il mondo, le mie squadre di pallacanestro, i miei studenti, i sacrifici, le gioie e le sofferenze!
Poi il lavoro in F.I.B.A., il Minibasket, i Clinic e i Corsi di Formazione in Asia, America del nord, centro e del sud, Africa, Europa: quante soddisfazioni! Devo moltissimo ad Aldo Vitale chi mi ha concesso queste grandi possibilità!
Ho continuato a studiare e a investigare, qualche crisi, ma in tutti questi anni non mi sono mai perso d’animo e tuttora vado avanti a capo alto e diritto!
Il gabbiano Livingstone
A volte mi sento come il gabbiano Jonathan Livingstone e ne sono fiero! A molti Studenti, Istruttori ho insegnato a “volare” da soli.
Conclusioni
Il cammino è stato lungo e faticoso e se sono diventato quello che sono “lo devo” in primis ai miei genitori e a mia moglie che ha “cresciuto bene” i miei figli quando ero “in giro” per il mondo. Grazie di cuore!
Oggi tutti reclamano i diritti e nessuno tiene conto dei doveri!
Prima i doveri e poi i diritti!!!!!!!