Gli esami non finiscono mai: Jannik Sinner non fa in tempo a festeggiare il quarto titolo, bissando il primo urrà ATP, a Sofia 2020, e deve subito cancellare le immagini del successo sul francese Gael Monfils per 6-3 6-4 nell’ATP 250 per cambiare tutto, condizioni esterne, superfcie, rimbalzo della palla, continente, e trasferirsi sul cemento all’aperto di Indian Wells, nel Masters 100 di Indian Wells, in California.
Per il 20enne azzurro una settimana imperfetta, piena di match difficili e di rimonte impegnative, si è conclusa con una domenica perfetta e un torneo nel quale, comunque, non ha perso nemmeno un set. Il cemento indoor si conferma la superficie preferita da Sinner, che si candida prepotentemente per un posto alle Finals di Torino: decimo nella Race, la speciale classifica che conta tutti i risultati della stagione e qualifica a torneo dei migliori 8 dell’anno del 14-21 novembre che si terrà per la prima volta dal 1970 al Pala Alpitour di Torino, l’allievo di Riccardo Piatti è ora distante 270 punti da Hubert Hurkacz, ultimo a qualificarsi se il torneo dei Maestri iniziasse oggi. C
‘è ancora tanto tennis da giocare, con appunto gli ultimi Masters 1000, a Indian Wells e a Parigi Bercy, oltre al “500” di Vienna. Arrivare negli ultimi otto è un obiettivo ma non un’ossessione per Sinner: “Adesso non voglio pensare a che posizione occupo – ha commentato – tante cose possono cambiare, sperando anche che nessuno si faccia male, perché c’è anche il fisico e non è semplice giocare tutte le settimane. Intanto, sono contento di far parte di questo gruppo, ma non è che tutte le mattine appena mi sveglio sia un ‘devo andare lì, devo andare lì’. Mi sveglio per migliorare e stare meglio in campo, poi vediamo a fine anno cosa esce”.
E’ stato un anno di alti e bassi per Sinner, astro nascente del tennis italiano da cui ci si aspetta tantissimo: “Credo di essere lo stesso ragazzo di cinque o sei anni fa, cerco di fare del mio meglio. Ci sono anche esperienze che fanno male, ma alla fine è importante avere vicino a te le persone di cui sai di poterti fidare; soprattutto la famiglia, sai che saranno sempre uguali che tu vinca o perda. Anch’io sbaglio fuori dal tennis, com’è normale che sia a 20 anni, ma bisogna capire gli errori e andare avanti”.
Sinner ora pensa solo a Indian Wells dove giocherà non solo il singolare ma anche il doppio con il suo connazionale Matteo Berrettini: “Nessuno di noi aveva un compagno, quindi ci siamo messi insieme. Mi fa molto piacere giocare con lui, posso imparare tanto, ci siamo anche allenati parecchio insieme”. Chissà che non sia un antipasto di Coppa Davis (che si giocherà a Torino, proprio come le Finals), dove è pronto a lottare per la sua Nazione dopo le critiche ricevuta per non aver giocato alle Olimpiadi: “Non so se riuscirò a giocare il doppio in Coppa Davis, ci sono giocatori che giocano il doppio meglio di me – ha ammesso – Sono molto contento di esordire in Coppa Davis, ho aspettato il momento giusto”.