Nasce a Altenmarkt im Pongau in Austria, Hermann Maier, l’ultimo grande immortale dello sci alpino. “Herminator” si dedica allo sci solo durante le vacanze invernali mentre d’estate lavora come muratore, attività che contribuisce a potenziare un fisico già esplosivo, da superman. Hermann è testardo, scontroso, ma determinato e perfezionista. Vince la prima gara di Coppa del Mondo il 23 febbraio 1997 conquistando il superG di Garmisch. L’anno successivo, ai Giochi di Nagano, uscito indenne da una spettacolare caduta in discesa libera, conquista alla grande la medaglia d’oro sia nel supeG sia nello slalom gigante. A fine stagione trionfa anche nella classifica generale di Coppa del Mondo che ripeterà anche nel 2000, 2001 e 2004.
L’anno dopo sbanca i Mondiali di Vail 1999 conquistando l’oro in discesa libera e in superG; a Sankt Anton 2001 è argento in discesa e bronzo in superG, poi ancora argento in superG ai Mondiali di Saint Moritz 2003.
La sua carriera sembra destinata a chiudersi bruscamente quando nell’agosto del 2001, a causa di un incidente motociclistico, rischia di perdere una gamba tornando alle gare dopo due anni passati tra ospedali e centri di riabilitazione. Maier, che non vince una gara dal 10 marzo 2001, torna al successo il 27 gennaio 2003 nel superG di Kitzbühel.
Nel 2005 trova anche la sesta e ultima medaglia mondiale vincendo a Bormio l’oro in gigante. E poi, dopo aver perso i Giochi di Salt Lake City 2002, torna sul podio a Torino 2006 ottenendo una medaglia d’argento in superG e un bronzo in slalom gigante.
Chiude l’avventura con 10 coppe di specialità (5 in superG, 3 in gigante e 2 in discesa) e 54 successi: 24 superG, 15 discese, 14 giganti e una combinata.