Sono molti gli studi in merito alle differenze tra maschi e femmine. Adie Golberg sostiene che già durante la prima infanzia è possibile individuare oltre cento differenze tra i maschi e le femmine.
La differenza riguarda i due emisferi cerebrali. Oggi si conosce che in entrambi i sessi la parte sinistra è specializzata nel linguaggio e nelle funzioni logiche, mentre quella sinistra è specializzata nelle funzioni emotive, affettive e percettive.
I due emisferi sono collegati da un ponte di fibre nervose che consente ai due emisferi di scambiarsi le informazioni. Alcune ricerche hanno dimostrato che questo ponte nelle femmine è molto più voluminoso rispetto ai maschi e ciò comporta una maggiore integrazione tra le funzioni dei due emisferi e quindi una loro minore reciproca autonomia. Questo permette alla femmina di mutare più facilmente i propri punti di vista e di interagire meglio con l’ambiente.
Da studi recenti risulta che le femmine utilizzano entrambi gli emisferi, mentre i maschi ne utilizzano uno solo (percezione spaziale, esatta sequenza delle azioni da compiere).
La femmina utilizza in misura maggiore l’emisfero destro che le permette di compiere azioni mentali in parallelo ed è più legato alla sfera emozionale e al linguaggio analogico.
La femmina è migliore del maschio nelle funzioni del linguaggio, mentre il maschio è più dotato della femmina per i ragionamenti matematici e meccanici, nei compiti visivi e nell’immaginare la traiettoria di un oggetto che si sposta o è lanciato.
La femmina è sicuramente più intuitiva del maschio perché il suo cervello è meno rigido del maschio, ha la capacità di riconoscere azioni intuitive in soli 200 millisecondi, mentre i maschi sono molto più lenti.
E nell’attività ludico-sportiva?
In Italia lo sport spesso è maschio, le famiglie italiane catalogano ancora gli sport al maschile e gli sport al femminile e il tradizionalismo a volte è esasperato.
Purtroppo spesso sono i genitori a differenziare maschi e femmine, imponendo una differenza culturale (es. giocattoli per i bambini e per le bambine, sport per i maschi e sport per le femmine, giornalini differenti per i maschi e le femmine).
Nei giochisport di squadra, nei gruppi misti fino a 7-8 anni (Minibasket, Minivolley, Minicalcio, Minirugby, etc.) le femmine sono meglio dei maschi dal punto di vista motorio (sono più mobili articolarmente e più coordinate), fanno amicizia più facilmente anche con i maschi (che non vogliono assolutamente giocare con le femmine), i maschi invece sono più aggressivi, scoordinati e impulsivi.
E’ abbastanza difficile per molti genitori che la propria figlia iniziare a praticare il calcio, la canoa, il canottaggio o il rugby, perché “dicono che la mascolinizza” (anche qualcosa ultimamente è cambiato) e allora le preferenze vanno alla danza, alla ginnastica artistica, al nuoto, al pattinaggio a rotelle e sul ghiaccio, alla pallavolo, tutte discipline non di contatto.
Dal punto di vista motorio
Le femmine possiedono una maggiore mobilità articolare e un miglior equilibrio rispetto ai maschi, sono meno coordinate dei maschi per quanto riguarda il lanciare e il ricevere, hanno paura del contatto e del “touching” sulla palla, sono meno aggressive dei maschi, sono uguali ai maschi.
La femmina nello spostarsi nello spazio ha bisogno di punti di riferimento mentre il maschio riesce spesso ad andare a intuito.
La femmina durante il gioco è più fantasiosa, può percepire una serie di variabili e spesso prende decisioni importanti con un’alta probabilità di successo.
La femmina è molto più resistente del maschio agli stress sia in campo fisico che fisiologico, ha una attività di comunicazione e di comportamento sociale migliore rispetto al maschio; è più rapida e completa, perché la sua natura le consente una migliore integrazione tra pensiero e emotività.
Conclusioni
E’ questo un discorso culturale, lo sport deve essere per tutti senza distinzione di sesso, non devono assolutamente esistere discipline sportive per i maschi e discipline sportive per le femmine: è ora di cambiare!
In questi giorni la CBC Sports ha scritto un articolo a riguardo:
Tutto ciò che è stato necessario per il campione olimpico di magnati Jennifer Heil per dedicarsi allo sport è stata una copertina di Sports Illustrated in una stazione di servizio di Edmonton 28 anni fa.
Era in giro a fare commissioni con sua madre nell’estate del 1992, quando una foto dell’ex multiplista americana Jackie Joyner-Kersee attirò la sua attenzione. “Mi ha venduto”, ha detto Heil a proposito del numero di anteprima delle Olimpiadi di Barcellona. “Una donna in copertina che fa il suo sport e l’attenzione sul suo viso. Era l’intero pacchetto. Era il suo corpo, la sua feroce determinazione. In quel momento ho saputo che volevo andare alle Olimpiadi. Ho dovuto solo uscire e trova uno sport “. Dei 52 numeri pubblicati da Sports Illustrated quell’anno, solo quattro presentavano donne in copertina. Ma solo uno – quello di Joyner-Kersee – ha mostrato una donna che praticava il suo sport. Bastava accendere un sogno nel piccolo Heil di nove anni.
CBC Sports punta a fare proprio questo. Alla vigilia della Giornata internazionale della donna, la rete si impegna a garantire una copertura sportiva equilibrata per genere su tutte le sue piattaforme. “Siamo impegnati a fornire al pubblico le stesse opportunità di guardare, leggere, incontrare e ascoltare le donne eroi sportive e, di conseguenza, consentire alle giovani donne di visualizzare se stesse realizzando grandi cose attraverso lo sport”, ha affermato Chris Wilson, direttore esecutivo della CBC di sport e Olimpiadi.
Oltre alla trasmissione settimanale di Road to the Olympic Games , l’impegno si rifletterà attraverso flussi digitali, articoli online su CBCSports.ca e contenuti dei social media. Wilson ha affermato che questa priorità è già diventata uno strumento decisionale per gli eventi che acquisiscono le storie, per creare uno sviluppo professionale in futuro. “Questo è davvero significativo”, ha affermato Heil, che funge anche da analista di sci freestyle CBC Olympics e consulente speciale di viaSport BC. “Piccoli segnali per tutta la vita possono avere un grande impatto. E questo non è un piccolo segnale. Come una ragazza, vedersi [in TV, sul web], giorno per giorno o settimana per settimana, diventerà la nuova normalità “.
Disparità di genere nella copertura sportiva
Secondo un rapporto del 2016 pubblicato dal Canadian Women & Sport, un’analisi delle principali reti sportive nazionali canadesi nel 2014 (sia in francese che in inglese), ha dimostrato che la copertura sportiva maschile ha superato in modo significativo quella della copertura femminile. Di circa 35.000 ore di programmazione sportiva, solo il quattro percento presentava sport femminili, con circa l’11 percento della copertura dedicata allo sport che presentava entrambi i sessi (qualcosa come il pattinaggio artistico o l’equitazione, per esempio). E quello fu un anno olimpico.
Lo stesso rapporto suggerisce che la partecipazione delle ragazze allo sport diminuisce del 22% quando colpiscono l’adolescenza. Ciò significa che un quarto di ogni squadra di calcio, squadra di hockey o squadra di nuoto smette durante quegli impressionabili anni dell’adolescenza. Per quanto riguarda il motivo, alcuni dei fattori che contribuiscono includono influenza dei pari, mancanza di sostegno sociale, incoraggiamento, finanziamenti, modelli di ruolo positivi e fiducia in se stessi. Ciò filtra nell’età adulta. In effetti, l’84% delle donne adulte non partecipa affatto allo sport.
“Uno dei pezzi fondamentali per mantenere le ragazze nello sport è la rappresentazione”, ha detto Heil. “Renderli più visibili aiuterà a risolverlo.” L’annuncio arriva dopo il lancio della campagna digitale “I Commit” di CBC Sports, un’iniziativa in collaborazione con Canadian Women & Sport che chiede al pubblico di aumentare il proprio sostegno alle ragazze nello sport assumendosi i propri impegni per attuare il cambiamento, pubblicandole sui social media e stimolandole tra amici, colleghi e organizzare a fare lo stesso.
L’autore di questo pezzo è Signa Butler, conduttrice e commentatrice di CBC Sports.
*Articolo ripreso da cbc.ca