Il rullo compressore Iga travolge anche Jasmine. In un’ora e 8 minuti, la n. 1 del mondo non lascia scampo all’azzurra e, con il punteggio di 6-2 6-1, va a prendersi la quarta coppa “Suzanne Lenglen”, la terza in tre anni di fila e quinto sigillo Slam.
Swiatek è la terza tennista a realizzare la tripletta a Porte d’Auteuil dopo Monica Seles (1990-1992) e Justine Henin (2005-2007). Inoltre, al Roland Garros, vanta il record di 35 vittorie e solamente due sconfitte (Halep, 2019; Sakkari, 2021). Numeri pazzeschi se consideriamo la sua giovane età (ha compiuto 23 anni lo scorso 31 maggio).
Con un tennis a tratti ingiocabile, ha sbaragliato tutte le avversarie nella sua corsa verso la vittoria: contro Jeanjean, Bouzkova, Potapova, Vondrousova, Gauff e Paolini ha concesso in tutto 20 game. Pazzesco! Eccezion fatta per il match di secondo turno contro Naomi Osaka, che l’ha trascinata al terzo set e a cui Iga ha perfino annullato un matchpoint. Per il resto non c’è stata storia.
La nostra Jasmine ci ha messo tutta la tenacia e il cuore che la contraddistinguono ma la polacca ha prodotto un tennis di altissimo livello, solidissimo e, soprattutto, ancora una volta, rapidissimo. Una scheggia con le gambe, Swiatek ha sempre trovato timing e anticipo perfetti, riuscendo così a far partire dalle sue corde saette pressoché imprendibili. Impeccabile nel coprire il campo e negli spostamenti, non le ha lasciato respiro.
“Adoro questo posto, non vedo l’ora di tornarci” ha esclamato un’emozionata e commossa Iga durante la cerimonia di premiazione, “Paris je t’aime! Avevo quasi perso al secondo turno (contro la Osaka, ndr) e grazie al pubblico per aver continuato ad incoraggiarmi… Mio dio… non so più cosa dire. Un grand ein bocca al lupo a te, Jasmine, per la finale di doppio domani!”
Infatti, l’avventura parigina non finisce qui per la nostra Jas poiché, domenica, l’azzurra disputerà la finale anche nel torneo di doppio insieme a Sara Errani. Ricordiamo che anche Sarita, dodici anni fa era giunta in finale a Porte d’Auteuil nel torneo di singolare e in quello di doppio (insieme a Roberta Vinci).
Grande onore a Jasmine che, soprattutto all’inizio del primo set, è riuscita a tenerle testa, ottima al servizio e negli scambi, giocando profondo e spingendo con dritto e rovescio. L’azzurra si è persino procurata un break salendo 2-1. Poi non c’è stato nulla da fare. La n. 1 del mondo ha ingranato la marcia superiore e ha preso il pressoché totale controllo del campo e del punteggio.
“Grazie per essere qui, mi sono divertita a giocare qui” dichiara Jasmine con il suo splendido sorriso, “giocare contro di te, Iga, è una sfida complicata, complimenti a te e al tuo team, state facendo un lavoro straordinario, sei n. 1 al mondo, un altro titolo qui… sei davvero fantastica. Ringrazio la mia squadra e la mia famiglia che credono in me giorno dopo giorno; complimenti alle persone che rendono possibile questo torneo, sono qui da 15 giorni e sono stati i giorni più belli della mia vita. Ma non è ancora finita perché domani avrò la finale di doppio! Sono stati giorni intensi, però sono molto felice di me stessa e della mia squadra“.
Nonostante la sconfitta in finale, Jas, a 28 anni, ha disputato un Roland Garros storico per il tennis italiano: terza azzurra a giungere in finale a Parigi dopo Schiavone ed Errani, quinta a disputare una finale Major dopo Schiavone, Errani, Pennetta e Vinci. Da lunedì 10 giugno, farà il suo ingresso in Top 10 e salirà alla posizione n. 7 del ranking mondiale. Ricordiamo che Jasmine non aveva mai superato il secondo turno negli Slam fino all’Australian Open 2024, in cui si è issata agli ottavi di finale. Un esempio di tenacia e umiltà, unite alla grande intelligenza e abilità del suo allenatore, Renzo Furlan, che aveva già reso possibile l’impresa storica di Francesca Schiavone nel 2010.