Prima vittoria in Coppa del Mondo per Piero Gros che si aggiudica a sorpresa, con il pettorale numero 45, il gigante in Val d’Isere precedendo sul podio il norvegese Erik Håker e l’azzurro Helmuth Schmalzl.
È così che prende avvio la carriera di uno degli esponenti di spicco della famosa Valanga Azzurra che rese leggendario e famoso lo sci italiano nel mondo. Una vittoria bissata 9 giorni dopo dal successo nello slalom speciale di Madonna di Campiglio, anche questa ottenuta con un pettorale altissimo (il 42). Due successi fulminanti che lanciano il giovanissimo Piero Gros, nato a Salice d’Ulzio il 30 ottobre 1954, verso traguardi leggendari. Fortissimo nelle due specialità tecniche dello sci alpino, Gros inizia alla grande la stagione successivache lo porta a conquistare la Coppa del Mondo assoluta, interrompendo il dominio del rivale Gustav Thöni.
Medaglia di bronzo in gigante nella stessa stagione ai Mondiali di Saint Moritz, vive il momento più alto della carriera due anni dopo ai Giochi di Innsbruck conquistando la medaglia d’oro nello slalom speciale. Quinto dopo la prima manche, Gros recupera dominando la seconda con un vantaggio di oltre un secondo. Nella stessa stagione il piemontese si piazza secondo nella classifica generale di Coppa del Mondo alle spalle di Ingemar Stenmark.
Due anni dopo, ai Mondiali di Garmisch-Partenkirchen, è ancora l’asso svedese a precederlo sul podio dello slalom speciale. E a soli 28 anni decide di ritirarsi dopo aver vinto tutti i trofei più importanti nella storia dello sci: l’oro olimpico, la Coppa del Mondo assoluta, la coppa di gigante, 12 successi in coppa di cui 7 giganti e 5 speciali. L’ultima affermazione lo slalom di Kitzbühel del 1975.