Nasce ad Hazel Grove, a 10 miglia a sud-ovest di Manchester in Inghilterra, William Garbutt, calciatore dell’Arsenal e del Blackburn nei primi anni del Novecento, ma più che altro primo allenatore professionista a guidare una formazione italiana alla conquista dello scudetto.
Garbutt, accanito fumatore di pipa e fanatico del cricket, fu presentato al Genoa da Thomas Coggins, un irlandese che aveva istruito i giovani calciatori genovesi, e con i grifoni Garbutt conquistò tre scudetti, il primo nel 1915, poi nel 1923 e infine nel 1924. Dopo la parentesi con il Genoa durata dal 1912 al 1927, Garbutt ha allenato anche la Roma, il Napoli, il Milan ed è tornato al Genoa allenando ancora dal 1937 al 1948.
Tipico “coach” di stampo britannico, molto attento alla preparazione atletica e alla creazione di un autentico “spirito di squadra”, Garbutt va considerato a pieno titolo il pioniere degli allenatori (a lui si rivolgevano chiamdolo “Mister”).
Alcune sue trovate – come quella di disseminare il campo di pioli che i giocatori dovevano evitare, palla al piede, a velocità supersonica, o di sospendere i palloni a una corda e tirarli sempre più in alto, per esercitare il colpo di testa in elevazione -apparvero rivoluzionarie per i tempi e fecero del Genoa la squadra all’avanguardia per tenuta atletica e per organizzazione tecnica.
Rimase memorabile anche il suo tratto signorile, che,unitamente a un grande prestigio, gli consentiva di gestire i giocatori senza alzare mai la voce. E quando Vittorio Pozzo fu chiamato per la prima volta a guidare la Nazionale, lo volle accanto a sè. Prima della seconda partentesi a Genoa, Grabutt si trasferisce in Spagna, vincendo nel 1935, al debutto, lo scudetto con l’Atletico Bilbao. Ritiratosi dal calcio, torna in Inghlterra. Muore a Warwick il 24 febbraio 1964 a 81 anni.