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Qualcuno potrebbe obiettare che Roland Fischnaller abbia venduto l’anima al diavolo. Salire sul podio a quasi quarantaquattro anni non è da tutti, ma lo snowboard alpino è un toccasana per allungare la carriera sportiva. La dimostrazione arriva nella tappa di Coppa del Mondo a Krynica-Zdrój in cui il fuoriclasse di Terlano si è dovuto arrendere soltanto al coetaneo Andreas Prommeger.
Il portacolori dell’Esercito non sembra volersi fermare e punta tutto sulle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 prima di occuparsi a tempo pieno dei propri vitellini. Un passatempo che, ogni volta che torna in Val Funes, gli consente di tornare all’infanzia e riunirsi insieme ai propri famigliari.
Qualche giorno fa in Polonia ha conquistato il 50° podio in Coppa del Mondo. E’ soddisfatto oppure il 2° posto le sta stretto?
Non c’è rammarico per il secondo posto, ma soltanto la soddisfazione per il 50° podio. E’ arrivato in slalom gigante dove vado molto più forte che in slalom, ma questa era una delle ultime occasioni per centrarlo quindi sono più che soddisfatto.
Cosa le è mancato per battere Andreas Prommeger in finale?
Purtroppo sono finito sulla pista più lenta e, pur riguardando la finale più volte, non c’era modo di batterlo. Ho sì commesso un piccolissimo errore, potevo rischiare un po’ di più, ma sarei potuto uscire, quindi sono contento per questo secondo posto.
Ha confessato di essersi fatto prestare la tavola dal compagno di squadra Gabriel Messner. Cosa è successo alla sua?
Semplicemente Gabriele è fermo per un infortunio e qualche settimana ha adottato nuovi materiali che si sono rivelati particolarmente performanti e per questo motivo gli ho chiesto di prestarmela. In attesa che ritorni, gli preparo la tavola.
Come si fa a restare sulla cresta dell’onda a 43 anni?
Ho imparato a gestire meglio i miei allenamenti affinché, quanto riscontro in prova, lo possa portare anche in gara. Ciò mi ha fatto imparare a gestire le mie energie e trovare ogni giorno quella forza che mi spinge a salire sulla tavola.
Non è comunque l’unico a performare a questi livelli oltre i quarant’anni. Lo snowboard è un elisir di lunga vita?
Sono sicuro se chiedessi ad Andreas Promenneger mi risponderebbe la stessa cosa: se affronti le gare con serenità e concentrazione, puoi continuare a ottenere grandi risultati. Rimane comunque uno sport pericoloso perché i miei compagni di squadra Edwin Coratti e Gabriel Messner si sono fatti male, ma sono sicuro che se sei forte mentalmente, puoi proseguire senza problemi anche oltre i quarant’anni.
Come la vedono i suoi compagni più giovani? Le chiedono consigli?
Spero di poter essere un esempio per i miei compagni visto che a quasi quarantaquattro anni sono ancora qui competitivo e spero di esserlo anche a cinquanta. Non c’è alcun segreto da rivelargli, però qualche consiglio l’ho dato anche in passato. Basta vedere Daniele Bagozza che a inizio stagione mi ha chiesto qualche dritta su come gestire le giornate di gare e ora sta andando molto bene. E’ fondamentale vivere bene le giornate di gare e quello può consentirti di ottenere grandi risultati. Chiaramente l’esperienza aiuta.
Dove vuole arrivare Roland Fischnaller? Centrare a Milano-Cortina quella medaglia che le manca?
Ci sono ancora due stagioni in cui prepararsi al meglio. Posso dirvi che testerò molti materiali per essere competitivo a Milano-Cortina, però non posso far pronostici sul risultato visto che ormai le nostre gare sono soggette ad alcuni fattori come la fortuna. Basta poco per passare da un centesimo a un decimo dai migliori nel giro di poche gare. Serve ovviamente anche la salute e mi auguro di averne molta in vista di Milano-Cortina. Non mi faccio grandi pressione e vedremo come andrà
Cosa farà da grande Roland Fischnaller?
Vorrei fare il contadino visto che qui in Val di Funes ho un allevamento di mucche con i vitellini. Quando tornerò da Livigno dopo le Olimpiadi mi occuperò di quello, magari rimanendo in FISI con un ruolo di tecnico, affinché possa aiutare i più giovani.