Dottor Fiorio, come si sente un ferrarista oggi? Più rassegnato o arrabbiato?
Il tifoso ferrarista è molto avvilito, almeno questo è il mio stato d’animo. Mai perdere la speranza comunque, forza Ferrari. Ai miei tempi si viveva la Ferrari 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Non c’erano feste a parte il Natale quando si tornava a casa, altrimenti le feste si passavano in Ferrari a lavorare.
In quelle occasioni c’erano momenti di svago o c’era solo lavoro e lavoro?
Nessuno svago ma non perché non fosse consentito. Il punto è che si viveva la Ferrari come una religione, per me era una missione come un sacerdote per la sua Chiesa.
Se lei fosse il team manager oggi, cosa farebbe?
Cambierei immediatamente il responsabile tecnico, ci vorrebbe uno come… Mattia Binotto, tecnico eccellente che però ora fa il team manager, è un bel problema! Quest’anno la Ferrari aveva nell’affidabilitá l’unico vero punto di forza, il ritiro di Vettel per problemi ai freni è gravissimo. Meno male che gli è capitato in rettilineo, con con adeguate vie di fuga, altrimenti poteva mettere a repentaglio la sua stessa incolumità. Comunque per risalire la china ci vuole tempo, quello per intenderci che ebbe Jean Todt. Io non lo ebbi perché nel ’91 a metà stagione lasciai io la Ferrari. Avevo raggiunto personalmente un preaccordo con Ayrton Senna a Maranello, ma il direttore generale di allora, che era un burocrate aziendale senzané passione né competenza, bloccò tutto e io me ne andai (Fiorio non lo nomina mai, si tratta di Piero Fusaro, nda). Ho letto di recente che ha detto che Prost era andato a parlare direttamente con Gianni Agnelli e aveva concordato il rinnovo del contratto, ma questo è semplicemente impossibile perché il rapporto che avevo con l’Avvocato era ottimo e lui mi avrebbe immediatamente avvertito se ci fosse stato questo incontro.
Tra il ’92 e il’ 96 la Ferrari andava bene solo a Monza. Una volta Gérard Berger disse: “Non ho mai capito perché, anche nelle annate più grigie, a Monza sembrava che spaccassimo il mondo”. Oggi invece la magía non c’è neanche a Monza, secondo lei perché?
Io all’epoca non ero più in Ferrari, Berger era tornato alle rosse dopo che io lo avevo mandato via. Gerard aveva una velocità naturale e un grande talento, ma non curava adeguatamente la preparazione fisica. Quando non aveva davanti nessuno calava il rendimento e lo recuperava solo se veniva sorpassato. Era una carenza prima di tutto fisica che uno come Senna invece curava con attenzione maniacale.
Nonostante la crisi cronica delle Rosse, abbiamo sentito lo stesso l’inno di Mameli grazie all’AlphaTauri, ex Toro Rosso e Minardi. È un caso questa vittoria?
Certamente si è avvantaggiata della penalizzazione ad Hamilton, ma la scuderia – che non so come la FIA abbia permesso di chiamarsi AlphaTauri con l’Alfa Romeo iscritta.. – è l’ex Toro Rosso e il valore dei suoi tecnici è stato evidente negli scorsi anni. Mi lasci rivolgere un plauso all’Ingegner Minardi che non ha mai raccolto risultati ma ha scoperto e formato moltissimi piloti.
Nel mondiale di Formula 1 di automobilismo, dal rientro dal lockdown per il Covid-19, si sono disputati otto Gran Premi sui 17 previsti. La Mercedes, dominatrice della stagione, ha vinto 6 gare, l’inaugurale GP d’Austria con Valeri Bottas e 5 con Lewis Hamilton, vincitore dei GP di Stiria, Ungheria, Gran Bretagna, Spagna e Belgio. La Ferrari non ha ancora vinto e ha centrato il podio solo due volte con Leclerc, secondo in Austria e terzo a Silverstone. Nell’ultimo GP, a Monza, lo strapotere di Lewis Hamilton ha visto una battuta d’arresto a seguito di una penalizzazione al pilota britannico. Al termine di una gara rocambolesca, ha vinto il francese Pierre Gasly su AlphaTauri, scuderia ex Toro Rosso e prima ancora Minardi.
Il prossimo GP si disputa sul circuito del Mugello domenica prossima (prima storica del tracciato e del GP della Toscana). Nei primi tre posti della classifica costruttori ci sono Mercedes (281 punti), Red Bull (158) e McLaren (98). La Ferrari è staccata al sesto posto con soli 61 punti. Nella classifica dei piloti, Lewis Hamilton conduce con 163 punti, seguito dal compagno di squadra Valeri Bottas a 117 e da Max Verstappen su Red Bull a 110. I ferraristi non vanno oltre il settimo posto con Leclerc (63 punti) e il tredicesimo con Sebastián Vettel (16).
Il prossimo GP si disputa sul circuito del Mugello domenica prossima (prima storica del tracciato e del GP della Toscana). Nei primi tre posti della classifica costruttori ci sono Mercedes (281 punti), Red Bull (158) e McLaren (98). La Ferrari è staccata al sesto posto con soli 61 punti. Nella classifica dei piloti, Lewis Hamilton conduce con 163 punti, seguito dal compagno di squadra Valeri Bottas a 117 e da Max Verstappen su Red Bull a 110. I ferraristi non vanno oltre il settimo posto con Leclerc (63 punti) e il tredicesimo con Sebastián Vettel (16).