In un’iconica scena del Il Cavaliere Oscuro (2008) di Christopher Nolan, il Joker griffato Heath Ledger brucia milioni di dollari sotto gli occhi esterrefatti di un boss mafioso di Gotham. Un’eclatante sfida al sistema di corruzione che governa la città, un’azione destabilizzatrice per arrivare il più in fretta possibile all’obiettivo: il compimento del caos.
Con le dovute proporzioni, il fatto che il Manchester United abbia già relegato in panchina gli oltre 200 milioni di euro investiti quest’estate non può che riportare alla mente la risata sguaiata del pagliaccio più famoso dei cine-comics e le sue pulsioni anarchiche. “Tutto brucia” – ripete la nemesi di Batman alla fine di questa memorabile sequenza. E i Red Devils da ormai undici anni sono effettivamente una polveriera.
Zirkzee, De Ligt, Ugarte, Yoro; nomi di qualità eppure nessuno di loro è ancora riuscito a illuminare Old Trafford.
Il Manchester United langue al 14esimo posto in classifica, l’ex Ajax Erik ten Hag ha ottenuto fin qui meno della metà dei punti di Liverpool, Arsenal e Manchester City e le cose non vanno meglio al di fuori dei confini nazionali: l’Europa League ha, infatti, portato in dote due scialbi pareggi contro gli olandesi del Twente (1-1) e il Porto (3-3). Un film già visto e che, però, contrariamente a Il Cavaliere Oscuro, si farebbe volentieri a meno di rivedere: dalle parti di Newton Heath, calcisticamente parlando sempre più simile alla lugubre Gotham, pare davvero che Joker sia un socio di maggioranza. Il caos imperante ormai dall’addio di Ferguson è stato capace stagione dopo stagione di travolgere qualsiasi cosa, qualsiasi allenatore, qualsiasi giocatore. Un tritacarne orribile, roba da videoclip di Another Brick In The Wall. E l’incubo pare non accennare a finire.
A dirlo non sono solo i risultati, ma anche il rendimento degli ultimi arrivati in rosa. Leggi Joshua Zirkzee, un gol in sette partite, ma il discorso si estende anche agli altri acquisti dell’estate 2024: l’ex bianconero De Ligt e l’uruguagio Ugarte, prelevato per 50 milioni di euro dal PSG, esattamente come l’ex punta di diamante felsinea, sono partiti dalla panchina contro il lanciatissimo Aston Villa. Stessa cosa anche per Casemiro, Antony e Lisandro Martínez, altre tre operazioni di mercato avallate (?) da Erik ten Hag, uomo sempre più solo e delegittimato.
This doesn’t even include Mount who would no doubt be benched if fit. Taking it to £300+ mill.
— Hayles (@Hayles_101) October 6, 2024
Obiezione: una singola partita ha significato relativo. Corretto, ma basta scavare un po’ più in profondità per comprendere come gli ultimi arrivi in casa United abbiano avuto un impatto irrilevante sul pianeta Red Devils. Noussair Mazraoui, buon gregario e nulla più in prestito dal Bayern, è l’unico giocatore ad aver disputato più di 700 minuti di gioco complessivi; sono, invece, solo 510′ per Zirkzee, nemmeno 500′ per De Ligt e praticamente la metà, appena 256′, per Ugarte. Il giovane centrale di difesa Yoro, arrivato dal Lille per 62 milioni, è infortunato e non ha ancora esordito a Old Trafford. Se a queste pillole di catastrofe aggiungiamo che tutti questi giocatori hanno messo a referto soltanto due gol, uno segnato da Zirkzee ad agosto e uno da De Ligt, ne viene fuori un colossale flop.
Una situazione questa che ha il sapore di sequel non particolarmente brillante. Il trio di presunti grandi colpi delle ultime sessioni di calciomercato, ergo Antony (95 mln dall’Ajax), Hojlund (73 mln dall’Atalanta) e Mount (64 mln dal Chelsea) sono ormai relegati ai margini della rosa, mentre altre operazioni decisamente meno mediatiche (Lisandro Martínez e Onana) sono al centro del villaggio per Ten Hag, pur non sfoderando quasi mai un rendimento brillante. Destino cinico e baro anche per l’ex colonna del Real di Zidane e Ancelotti Casemiro, costato 70 milioni due estati fa e mai capace di tornare ai livelli dei bei tempi andati con la camiseta blanca indosso.
È chiaro che lo United sia da anni un club oclocratico, dove trionfa chi alza la voce, chi ha allure mediatica, chi segue gli impulsi e gli istinti più bassi. E l’oclocrazia non può che scivolare, lentamente, nell’anarchia, nel caos più totale. Alla vigilia di ogni stagione, il Manchester United viene sempre più ricostruito in modo improvvisato, disfunzionale. Tra i titolari per la sfida di Europa League con il Porto, Ten Hag ha dovuto schierare l’ormai più che bollito Johnny Evans, mesto cavallo di ritorno dal Leicester City, e giunto alla soglia dei 36 anni.
“Why so serious?” – ama ripetere Joker alla sue vittime. Beh, se il pagliaccio impazzito si trovasse nei paraggi di Old Trafford credo non avrebbe bisogno di chiederlo.