La stagione dei motori sta per concludersi, ma l’attività al Misano World Circuit Marco Simoncelli (MWC) non si ferma mai. In attesa di riaprire i box, il tracciato romagnolo rivive la sua storia esaltante grazie al volume Misano World Circuit Marco Simoncelli 50 anni di corse 50 years of racing 1972-12022 (Giorgio Nada Editore, 44 euro). “L’iniziativa è il frutto della lunga ricerca per comprendere il fenomeno della Riders’ Land e ha origine nel progetto ambizioso di lasciare una traccia concreta – su carta – in un’epoca dominata dal digitale. L’eredità straordinaria del circuito, che fa parte di un’altra realtà esclusiva, la Motor Valley, aveva preso inizialmente forma in un video di 45 minuti sul tracciato stesso. Però non bastava: un patrimonio del genere meritava di essere stampato, di diventare qualcosa di speciale, unico e prezioso che restasse nel tempo” spiega Andrea Albani, managing director del MWC.
Il libro è una chicca per gli appassionati: i testi (in italiano con traduzione inglese) sono opera di un team tecnico composto da Davide Bagnaresi, Marco Masetti, Sergio Remondino, Luigi Rivola e guidato da Marco Montemaggi, curatore del volume (rilegato) di 244 pagine: tutte scorrono velocissime nella lettura di tanti aneddoti, cronache e resoconti arricchiti da circa 300 foto, una più emozionante dell’altra. “La selezione proviene da oltre 60 mila immagini e una scrematura più ampia si trasformerà in un archivio multimediale” aggiunge Albani.
La prima parte del libro è dedicata all’Emilia-Romagna, ecosistema in cui, nei primi 70 anni del ‘900, si sono susseguiti veri e propri pionieri delle due, persino tre, e quattro ruote. Segue la sezione che passa in rassegna tutte le gare e tutti i campioni legati all’autodromo affacciato sull’Adriatico, mentre la terza e ultima è un omaggio a chi, dai dirigenti ai diversi management, ha trasformato il MWC in un’eccellenza mondiale. “La mia pagina preferita? Quella della conferenza stampa con Enzo Ferrari. L’idea di realizzare l’autodromo fu sua e mise a disposizione il suo braccio destro, l’ingegnere Ugo Cavazzuti: costruttore della pista di Fiorano Modenese nel 1971, delineò il layout di Misano”.
Il managing director racconta con entusiasmo il suo primo ricordo del circuito: “Da piccolo andavo in vacanza dagli zii a Morciano, in pratica dietro la pista. Nel 1978 vidi una bellissima gara di Formula 2, con Patrese, De Angelis ed Eddie Cheevers. Un’esperienza che non dmenticherò mai”. Con altrettanto entusiasmo Albani sottolinea il grande lavoro di ricostruzione storica su cui si fonda la proposta editoriale: “Non è stato semplice esporre risalire alla quantità enorme di personaggi correlati alla pista, come i piloti, gli ufficiali di gara e i soci fondatori, i collezionisti e i fotografi, senza tralasciare i motoclub. Intorno alla Riders’ Land gravita da sempre un gruppo enorme di persone che si dà da fare senza risparmiarsi”.
Proiettato nel futuro, l’“Autodromo del mare” è in continua evoluzione. Anche durante la pandemia il processo di trasformazione è continuato: “Abbiamo terminato l’asfaltatura il giorno precedente al lockdown e, sempre nel 2020, abbiamo ospitato la prima gara della MotoGP in presenza, dopo la serie di tappe senza pubblico. Non solo: da noi si sono svolte quattro gare di MotoGP in 12 mesi”. Uno sforzo che ha dimostrato ancora una volta le potenzialità di un tracciato che oggi è megli definire un parco del motorsport: “La recente MWC Square è già occupata da numerosi operatori del distretto, del territorio e della filiera. Nel 2023 ne arriveranno altri per espanderci a 360 gradi e creare un ambiente sinergico in cui trovi spazio anche il settore sanitario, per esempio, accanto all’intrattenimento puro”.