Se esiste un percorso dove Rory Mcilroy si trova perfettamente a suo agio questo è Quail Hollow dove questa settimana si gioca la 99a esima edizione del PGA Championship, quarto e ultimo major della stagione (che però dal 2019 si sposterà a maggio, al Bethpage Black di Farmingdale, New York, dopo il Masters di aprile). Disegnato nel 1959, parzialmente modificato prima nel 1986 e poi nel 2003, per poi subire un restyling lo scorso anno con il cambio del manto erboso, il tracciato della Nord Carolina ospita i migliori giocatori del mondo, 49 dei primi 50 della world ranking. Quail Follow è un campo famoso per il difficile finale, le ultime tre buche, denominate “IL MIGLIO VERDE” per la lunghezza e la difficoltà, saranno sicuramente decisive per la vittoria finale.
Nonostante tutti i cambiamenti al campo, Rory resta il grande favorito perché ci ha già vinto due volte e ha un giro in 61 colpi fatto nel 2015 in occasione della sua vittoria nel Wells Fargo Championship. Del campione nord Irlandese si sono visti grandi progressi da quando è riuscito a giocare con più continuità, sarà importante per lui non avere una partenza lenta come in Ohio in occasione del Bridgestone International.
Jordan Spieth e HidekI Matsuyama sono gli altri due grandi favoriti della vigilia, il primo perché è un giocatore di grandissima intelligenza tattica e abilissimo sui green in bermuda, erba che è stata recentemente trapiantata al Quail Follow, il secondo per la disarmante facilità con cui ha vinto in Ohio.
Spieth in più è fortemente motivato questa settimana perché, a soli 24 anni, avrebbe la possibilità di completare il Grande Slam della carriera, diventando il più giovane golfista nella storia a centrare questo primato, Matsuyama per la sua straripante superiorità tecnica messa in campo a Firestone.
In campo anche Francesco Molinari, il campione torinese cercherà di migliorare il decimo posto ottenuto nel 2009, anche grazie alla buona forma raggiunta dopo gli ultimi due giri al WGC della scorsa settimana
Sembra finalmente aver trovato un buon equilibrio nello swing e una buona sensibilità nel gioco corto, sperando che questo gli garantisca una grande regolarità, qualità fondamentale su un campo così difficile, contro i migliori giocatori del mondo.
In mezzo a tutti questi campioni questa settimana si festeggia un traguardo importante di un fuoriclasse che tanto ha fatto per il golf, Ernie Els, che con questo Pga, raggiunge il traguardo di 100 Major giocati. E’ un fenomeno che per tanti anni ci fatto sognare su tutti i percorsi del mondo.
Silvio Grappasonni