Wladimir Klitschko esce di scena con la stessa classe con cui è rimasto sul ring per ventisette anni. È stato campione del mondo dei pesi massimi. Non tutti l’hanno amato, chi preferisce una boxe in cui a comandare sia la testa piuttosto che la pancia non poteva riconoscersi in lui.
Un gigante di quasi due metri, uno che ha affrontato tutti i migliori della sua epoca. O almeno, ha affrontato quelli che hanno accettato di farlo.
Come a volte accade, ha ricevuto più lodi per una sconfitta di quante non ne abbia avute per le tante vittorie. Perdere contro Anthony Joshua gli ha regalato l’amore anche di chi non riusciva proprio a volergli bene. È stato quello un grande mondiale, pieno di colpi di scena, di coraggio, di tecnica e carisma. I tre atterramenti hanno eccitato gli animi, essere a un passo dalla sconfitta e poi recuperare ha trasformato Wladimir in un guerriero. Era avanti su due cartellini su tre al momento del kot nell’undicesimo round…
Un pugile mette in fila, match dopo match, una lunga serie di esperienze. Ogni volta che scavalca le corde sa che dovrà lasciare qualcosa di sé nello spazio concesso dal combattimento. Wladimir Klitschko ha avuto una carriera onerosa: 140 incontri da dilettante (134-6, 65 ko), 68 da professionista (64-5, 53 ko). Li ha combattuti tutti, o quasi, cercando di conservare il più possibile intatto il suo carico di energie. Ma la boxe pretende dazi, non fa sconti. E alla fine ti chiede di pagare il conto.
Klitschko ha dominato per tanti anni sino ad annoiare per l’ovvietà dei sucessi e un pugilato che sembrava poco spettacolare. Eppure sono rimasto sempre affascinato per la concretezza delle prestazioni.
Campione olimpico e mondiale da dilettante, si è ripetuto ai vertici anche da professionista: ha disputato ventinove titoli mondiali, vincendone 25, 19 per ko.
Oggi ha annunciato il ritiro. Ha rinunciato a una montagna di soldi, e già per questo merita rispetto. Ma la conferma di trovarmi davanti a un fuoriclasse l’ho avuta dalle parole che ha usato per salutare il pugilato.
“Ho raggiunto tutto quello che sognavo e ora voglio cominciare la mia seconda carriera dopo lo sport. Non avrei mai immaginato che avrei avuto una vita sportiva così lunga e piena di successi.
Ventisette anni fa ho intrapreso il mio viaggio nella boxe. È stata la miglior decisione che potessi prendere. Ho visto il mondo, imparato nuove lingue, creato affari, costruito progetti culturali, aiutato persone che ne avevano bisogno, sono diventato interprete, motivatore, allenatore, investitore e molto altro ancora. Ero e sono capace di fare tutto questo per l’interesse eccezionale che è capace di suscitare la boxe, per il mio talento e, più importante di tutto, per merito vostro: i miei fedeli tifosi.
Arriva un momento nelle nostre vite in cui sentiamo il bisogno di cambiare strada, di sentirci forti per un nuovo capitolo. Ovviamente io non sono un’eccezione. Ora è arrivato il mio turno.
Lo sto facendo con il massimo rispetto per le nuove sfide, ma anche con un’enorme eccitazione, passione, dedizione, aspettativa, sperando che la mia prossima carriera, che ho pianificato per diversi anni, abbia lo stesso successo, se non di più di quella precedente.
Invece di dirvi grazie e arrivederci, vorrei chiedervi di unirvi a me in questo nuovo ed entusiasmante viaggio. Quando siamo insieme, siamo più efficienti, più produttivi e semplicemente più forti. Assieme siamo una forza trainante”.
Wladimir Klistchko chiude la carriera, Anthony Joshua si chiede chi sarà il prossimo avversario. Ad avere in mano le carte migliori è il 36enne Kubrat Pulev (25-1, 13 ko), unica sconfitta nel record quella proprio contro Wladimir Klitshcko nel 2014. Il match potrebbe farsi l’11 novembre alla T-Mobile di Las Vegas, la stessa sede prenotata per la sfida oggi cancellata contro Klitschko. Pulev è lo sfidante ufficiale dell’Ibf che ha già fatto sapere a Joshua che gli toglierà il titolo se entro il 2 dicembre non salirà sul ring contro il bulgaro.
In coda anche Luis Ortiz, sfidante ufficiale per la Wba, e Dillian White.
Sullo sfondo, ma solo nel prossimo anno, la possibilità di un’inificazione contro Denotay Wilder che detiene la cintura Wbc.
Dario Torromeo (tratto dal sito https://dartortorromeo.com/)