Chi è Leylah Fernandez, la neo 19enne canadese che sta sbancando New York? Chi è la numero 73 della classifica WTA che ha battuto Osaka, Kerber e Svitolina, diventando la più giovane semifinalista degli US Open dalla 18enne Maria Sharapova nel 2005?
Di chiare radici filippine da parte di mamma, mescolate a quelle sudamericane di papà, pur piccolina, appena 1.68, la velocissima mancina dallo straordinario anticipo è una campionessa annunciata. Forse da subito, da quando percuoteva per ore la porta del garage di casa, a Laval, nel Quebec, prima di convincere tutta la famiglia ad emigrare a Boynton Beach, in Florida.
Sicuramente è da due anni sotto i riflettori, da quando ha perso la finale degli Australian Open juniores e poi ha conquistato il Roland Garros. Anche perché ha subito vinto anche a livello pro e quest’anno ha firmato il primo torneo pro, a Monterrey, anche se poi si è un po’ fermata, per poi tornare a premere decisa sull’acceleratore a New York.
Leylah non svicola, non è timida: “Mi sono immaginata chissà quante volte di giocare in ogni torneo, in ogni Grande Slam, sul palcoscenico più grande”. Le coetanee giocavano con lo smart phone, lei fissava suoi obiettivi: ”Da quando ho preso Justine Henin come grande esempio, mi immaginavo di giocare contro di lei. So sono sempre immaginata me stessa in un grande stadio davanti a tanta gente che mi diverto in campo. Come mi raccomanda sempre papà”.
Papà è il suo idolo. “In realtà io volevo giocare a calcio come lui perché lo faceva lui, che invece mi ha indirizzata verso tanti altri sport perché scegliessi quello che amavo di più, quindi un giorno mi accompagnò in un grande magazzino per mostrarmi altri sport d fare con la palla, e quindi ping pong, badminton e tennis. Rimasi conquistata da una racchetta da tennis rosa coi fiori… Invece di un gioco ricreativo, sono diventata una tennista professionista: ho fatto davvero un gran bel viaggio!”.
La sua squadra del cuore è il Real Madrid, come comunica entusiasta a Rafa Nadal in un post su Instagram in cui palleggia alla grande con un pallone da calcio insieme alla sorella. “Ho scelto il tennis perché è uno sport individuale e tutto è sulle mie spalle, mentre in uno sport di squadra – io ne ho fatti tanti – anche se giochi bene magari un altro della squadra ha una cattiva giornata e perdi la partita. E a me non piace perdere, mai. Perciò, per vincere, non voglio dipendere da un’altra persona. E poi in campo sono in grado di creare tanti angoli e di tessere come una mia tela. Ho deciso a 12 anni che sarei stata una tennista professionista e non ho mai avuto ripensamenti, il primo campione che mi ha dato l’ispirazione alla tv è stato Nadal, poi un coach mi ha detto che somigliavo alla Henin, io non la conoscevo, l’ho cercata su YouTube e mi ha fatto innamorare ancor di più del tennis”.
Leyla dal visino dolce è stata sempre determinatissima: “La sfida più grande è stata quella coi sacrifici, non hai una vita normale, certamente non fai una vita da adolescente che va a scuola, ti fai amici, esci, ti diplomi. La mia priorità è stata allenarmi e migliorarmi ogni giorno, anche e è stata durissimo star lontano della famiglia per settimane intere, doc he sono attaccatissima alle mie sorelle alla famiglia. Ma superare questi ostacoli emotivi ti rende anche più forte per superare una partita di tennis, e poi sono arrivati i primi successi, il Roland Garros junior eccetera”.
La sua arma numero 1 è la straordinaria capacità di concentrazione: “Sin da bambina, quando le cose diventano serie, voglio essere concentrata e non mi faccio distrarre da nient’altro. Così, quando metto la testa su qualcosa, la maggior parte delle volte cerco di rendere al 100%. Evitare che tutti i sacrifici non vadano sprecati mi ha reso emotivamente più forte quando arrivano i momenti difficili. Così, quando qualche dubbio scorre nella mia testa è un po’ più facile bloccarlo”.
Semplice come il suo gioco di fendenti profondi, con palle che atterrano bassissime e vicinissime alle righe, con un ritmo forsennato “alla Monica Seles”, un’altra campionessa che forse Leylah dovrebbe cercare du You Tube perché magari ne ricalcherà le gesta. Anche se gli esami nel tennis non finiscono mai e ora incrocia la disperata rabbia agonistica di Aryna Sabalenka.
Vincenzo Martucci (Tratto da supertennis.tv)