Bloooog!
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L’Inter a doppia faccia
Sarebbe interessante scoprire quante Inter esistono o almeno sapere se le due Inter che vediamo alternarsi in campionato e in Champions League siano sempre la stessa squadra allenata da Simone Inzaghi. Ieri allenatore improbabile, intorno al quale far circolare anche voci poco lusinghevoli di trombatura ormai sicura, e oggi invece stratega di un’Inter assatanata e mai sazia di gol che addirittura ne fa sei al povero malridotto Bologna. Un’orgia di gol cui ha partecipato praticamente mezza squadra: Dzeko, Dimarco, Lautaro Martinez, Calhanoglu e Gosens. Il più inatteso e sorprendente di tutti Federico Dimarco, mai troppo apprezzato finora. Il problema è assefuarsi all’idea che le due Inter convivano perfettamente nello stesso corpo e nello stesso momento, e che non c’è mai un trasferimento definitivo e stabile da una condizione all’altra. L’Inter di Inzaghi ha istituzionalizzato la fluidità e doppiezza che è in essa stessa. Non dipende nemmeno dalla presenza o dall’assenza di alcuni suoi elementi essenziali come Lukaku o Brozovic, ad esempio, la sua essenza è proprio l’assuefazione all’instabilità.
Mourinho, c’è un traditore nella Roma
Nella Roma c’è un Giuda. Più che gioco, risultati, gol e spettacolo la Roma di Mourinho si avvolge di una strana nebbia di veleni e tensioni. Mourinho cerca sempre una giustificazione che salvi sempre, prima di tutto, lui stesso: se non sono gli arbitri, sono i giocatori. Scaricato Abraham che però, dopo un po’ di panchina, si è almeno rifatto vivo contro il Sassuolo, adesso lo Special One ce l’ha con un misterioso, ma non troppo…, giocatore il cui comportamento in campo “non è stato professionale. Siamo stati traditi dall’atteggiamento di un giocatore. E gli ho già detto di trovarsi una squadra a gennaio”.
Frase ben strana se consideriamo che Mou aveva difeso a spada tratta Ibanez protagonista nel derby di un errore macroscopico che aveva permesso alla Lazio di andare facilmente in gol e vincere la partita. Stavolta gli indizi porterebbero, secondo alcuni, a Rick Karsdorp che avrebbe sbagliato troppo durante la partita col Sassuolo. La cosa che gli si rimprovera di più, pare, sarebbe un ingresso in campo sbuffando e senza grinta alcuna, come se andasse a timbrare il cartellino in ufficio.
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