In Italia, nella Scuola e nell’Università, abbiamo molti Insegnanti, per fortuna non tutti, che:
– non sanno insegnare (non sono stati formati adeguatamente per la loro funzione);
– insegnano solo attraverso il didatticismo e non attraverso la didattica;
– non motivano;
– non creano emozioni negli alunni e negli studenti;
– non sono stati preparati per insegnare ad affrontare il mondo del lavoro, dell’insegnamento, della formazione e dell’Educazione.
La situazione attuale in Italia
Nella scuola italiana (e in Università, sic!) molti alunni e studenti non sanno:
– coniugare i verbi (per non parlare dei congiuntivi);
– leggere;
– scrivere una frase semplice;
– manipolare i numeri.
E inoltre ………. non hanno conoscenze pregresse sulla storia e attuali sulla geografia, non “ricercano”, non studiano, hanno grosse difficoltà nel campo motorio e sportivo, ma in compenso sono bravissimi tecnologicamente (telefonini, smartphone, tablet) e a volte sono maleducati, poco rispettosi e onnipotenti.
Quindi?
Occorre creare un ambiente adatto all’apprendimento, gli alunni e gli studenti devono “amare” lo studio, devono essere motivati ad apprendere, devono essere “curiosi”, devono “avere fame” di notizie e di conoscenze, devono divertirsi ad apprendere!
E allora?
Occorre l’Università deve formare Insegnanti che insegnino utilizzando una didattica “vera” che trametta i saperi e le conoscenze da tradurre in abilità a seconda delle capacità individuali e a misura dell’alunno e dello studente.
Siamo un popolo di ignoranti
Per evitare di essere considerati un popolo di ignoranti, è tempo di:
– tornare a “lavorare” sulle conoscenze e non a partire dalle competenze per valutare alunni e studenti;
– insegnare attraverso una didattica “vera”, animata dal pensiero e dalla riflessione e non animata dal “didatticismo”;
– creare Insegnanti con la “I maiuscola”, che credono nella loro funzione formativa e che producano persone preparate, in grado di affrontare le sfide future.