Se poi a questo dato ci aggiungiamo la superiorità tecnica, fisica e tattica con la quale ha schiacciato negli anni i maggiori rivali, a cominciare dal più forte di sempre, Roger Federer, aggiudicandosi tutt’e dieci le finali che ha disputato a Porte d’Auteuil, ecco che l’impresa del mancino di Maiorca assume connotati ancor maggiori. Storici. Unici. Incommensurabili. Basti rivedere l’ultima puntata, contro Stan Wawrinka, l’ottimo svizzero che tanto lo disturba con la capacità di uscire anche dagli scambi più duri sparando un vincente di devastante potenza. Lo ha letteralmente stritolato servendo e rispondendo benissimo, mettendo sotto pressione la battuta dell’avversario, e sbagliando pochissimo. Fino a frustrare l’unico giocatore che ha rotto l’egemonia dei Fab Four negli Slam. Lavorandolo ai fianchi da fondo, stancandolo nei durissimi scambi, tenendolo sempre lontano dal campo (un po’ come avevo fatto in modo ancora più evidente coll’emergente Dominic Thiem), non gli ha mai concesso di indossare la maglia di “Stanimal”, come l’ha soprannominato amabilmente lo svizzero più famoso del tennis, Roger Federer. E ha chiuso così per la terza volta al Roland Garros la sua trionfale cavalcata senza perdere un set (dopo il 2008 e il 2010).
A proposito, col senno di poi, ben ha fatto Federer a disertare la terra rossa di Parigi: avrebbe annacquato il vantaggio psicologico che ha riacquisito su Nadal sui campi veloci coi tre successi su tre fra Australian Open, Indian Wells e Miami. Così, almeno, sull’erba di Wimbledon, dove, dal 3 luglio, Rafa punta decisamente a tornare numero 1 del mondo, ci torna col sorriso, forte dei 7 successi in 10 finali, contro i 2 in 5 sfide decisive di Rafa ai Championships. Rafa che però si porta ora a quota 15 Slam, a tre tacche solamente dal primato di Roger. Chi l’avrebbe mai pensato un anno fa, quando il fenomenale spagnolo si ritirò dal torneo prima del terzo turno contro Granollers per la tendinite al polso che avrebbe stabilito il primato più importante della storia del tennis? Perché di questo si deve parlare oggi. Quello di Nadal è un risultato superiore anche ai due Slam chiusi da Rod Laver, ai 18 Majors di Federer e a tutto il resto.
Vincenzo Martucci