Allenatori, imprenditori, attori, dirigenti… quando la carriera è agli sgoccioli, nella mente di un calciatore le soluzioni per il proprio futuro si sprecano. In alcuni casi, però, le vite di quelli che un tempo venivano osannati da stadi interi possono cambiare radicalmente.
Chiedere, per informazioni, a Tim Wiese, che si era dato al wrestling dopo essere stato portiere dell’Hoffenheim, o a Lukas Podolski, classe 1985, ex Bayern, Arsenal, Inter e Galatasaray nonché vincitore del Mondiale brasiliano 2014 con la Mannschaft, oggi considerato, stando a quanto riportato dal Sun, “il re dei kebab”. Il suo patrimonio netto sarebbe aumentato grazie a questa attività extra calcistica di oltre 207 milioni di euro. Nel 2017, Podolski aveva già tentato l’avventura nel mondo del business, creando l’Ice Cream United. Ma il vero colpaccio l’ha realizzato l’anno successivo quando ha aperto il suo primo ristorante di kebab, noto come Mangal Doner. In pochi anni, il marchio si è espanso in tutta la Germania con l’apertura di 30 ristoranti. Il segreto di cotanto successo? “Se ordini un menu da McDonald’s, paghi tanto quanto nei miei ristoranti” – le parole riprese dal quotidiano Marca – “O anche di più. Tuttavia, il loro cibo sarà una m****, il nostro è di qualità”.
In alcuni casi, però, le scelte di vita possono essere molto più peculiari. Con ormai trentadue primavere alle spalle, l’ex leggenda reds Roberto Firmino, 111 reti in maglia Liverpool ed attualmente in forza all’Al-Ahli in Arabia Saudita, pare aver idee più spirituali che materiali in merito al proprio futuro: lo scorso 30 giugno con un post sui social ha, infatti, ufficialmente comunicato ai propri followers di aver completato insieme alla consorte Larissa Pereira il percorso per ottenere la consacrazione a pastore evangelico. “Siamo imbarazzati nel vedere la misericordia che Dio ci ha concesso” – hanno dichiarato i due su Instagram. “Fin dal nostro primo incontro con Cristo, un desiderio ha bruciato nei nostri cuori. Vogliamo che le persone sentano questo amore che ci ha raggiunto. Ora abbiamo un altro desiderio e una responsabilità: diventare pastori per conto di Dio”. Una scelta di vita che segue l’apertura nel 2021 della propria chiesa a Maceió, città natale del calciatore.
Quello dell’attacante carioca, però, non è il primo caso di calciatore “folgorato sulla via di Damasco”. Prima di lui aveva abbracciato una scelta simile l’ex Inter e Milan Taribo West. Oggi, infatti, nel mezzo del cammin di sua vita, il nigeriano medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996 svolge, infatti, la professione di pastore pentecostale. Come raccontato da lui stesso, sono stati i Mondiali del ’98 ad avvicinarlo alla religione: “Terminata la manifestazione Dio è venuto da me”, ha dichiarato più volte l’ex centrale di difesa. Una vera e propria vocazione che l’ha portato a fondare anche la “Taribo West Charity Foundation”, associazione no profit che si occupa di aiutare i bambini nigeriani che vivono in condizioni di disagio.