“Non mi sono sorpreso. Al Roland Garros e a Wimbledon erano andate un po’così”.
Secondo Andy Murray, Nole prima di taglia le gambe e poi ti ruba l’anima. “All’inizio ti studia, immagazzina tutte le informazioni che gli servono, poi piano piano entra dentro il tuo gioco e ti distrugge. Lo senti sempre più forte, sempre prima sulla palla, sempre più veloce, sempre più padrone del campo”.
A 34 anni è fisicamente più forte di avversari sempre più giovani.
“E’ resistente e veloce, ma è soprattutto sciolto: così può stare in campo tutto il tempo che gli occorre”.
E poi è fortissimo di testa.
“Ha una mentalità eccezionale, avrebbe tanto da perdere, da numero 1, ancora di più ora che corre per il Grande Slam. Eppure tira sempre più forte ed è sempre più in controllo della situazione”.
Solo due italiani hanno battuto Djokovic: Marco Cecchinato al Roland Garros 2018, quando Novak era in crisi, e Lorenzo Sonego.
“Io ci sono riuscito nei quarti di Vienna indoor 2020, per 6-2 6-1. Lui non era il più motivato del mondo, io sono stato molto aggressivo per togliergli il ritmo e farlo giocare il meno possibile. E mi riusciva tutto”.
L’anno scorso sulla terra rossa di Roma ci ha perso in semifinale.
“Sì, 6-3 6-7 6-2, giocando ancora molto aggressivo, sorprendendolo anche col rovescio, soprattutto in lungolinea, e servendo molto bene. Entrambe eravamo alla seconda partita e lui ha reagito meglio, dopo la lotta con Tsitsipas”.
Berrettini dice che è impossibile tenere a lungo l’intensità che impone Djokovic.
“Sono d’accordo, ancor di più negli Slam, fisicamente nessuno è ancora in grado distargli dietro. Eppoi sa salire ancora e ha una intelligenza superiore nel capire e nell’interpretare le situazioni. E più esperienza di tutti”
Con Federer ha perso due volte su due.
“Roger è Roger. Ma oggi Djokovic è il più forte: nessuno ti dà una palla diversa dall’altra con così tante variazioni e gestisce così la partita”.
Su che campo lo sfiderebbe?
“Sulla terra, perché è la superficie dove io mi trovo più a mio agio e forse quella dove si trova peggio lui”.
E che colpo gli ruberebbe?
“La risposta al servizio”
Vincenzo Martucci (tratto dal messaggero). Foto di Luigi Serra