Le monoposto di F1, è risaputo, sono autentiche macchine da soldi. E il nuovo studio condotto dal sito di marketing Oppizi conferma questo assunto. Un’analisi semplice da effettuarsi quanto estremamente indicativa. Passando al setaccio il sito web di ciascuna squadra alla ricerca dell’elenco di contratti di sponsorizzazione primari, si è calcolato, in base ai nomi che figuravano nella lista, il valore aziendale di ciascuno sponsor tenendo conto della capitalizzazione di mercato e, successivamente, sommato il tutto per fornire una cifra totale. La capitalizzazione di mercato, alias market cap, è essenzialmente il valore di tutte le azioni di una società ed è spesso utilizzata per stimare la potenza di fuoco su piano economico di una determinata società.
Ecco, dunque, di seguito la top ten delle scuderie di Formula Uno più preziose dal punto di vista del valore degli sponsor principali:
Aston Martin – Circa 7.499,28 trilioni di euro
Pochi dubbi: la scuderia al servizio di Sua Maestà è la regina incontrastata di questa speciale classifica con un valore complessivo degli sponsor principali che ammonta all’enorme cifra di 7.499,28 trilioni di euro. A chi attribuire i meriti? La risposta è custodita nel sottosuolo saudita. Aramco, la compagnia petrolifera di Dharhan, è attualmente la terza azienda più grande al mondo, dietro solo a Microsoft e Apple, con una valutazione di capitalizzazione di mercato di 7,47 trilioni di euro. Un colosso. La seconda decalcomania più preziosa apposta sulla livrea verde della monoposto del tandem Alonso – Stroll è quella di Cognizant, una società di consulenza informatica fondata a metà anni Novanta nel New Jersey con una capitalizzazione di mercato di 33,11 miliardi di euro. Ultimo ma non meno importante, Aston Martin stessa è, ça va sans dire, uno sponsor di primaria importanza del team di Formula Uno, con una capitalizzazione di mercato di 3,42 miliardi di euro.
McLaren – Circa 1.509,34 trilioni di euro
Al secondo posto un mostro sacro del motorsport da tempo in crisi come McLaren, con il valore complessivo degli sponsor principali che raggiunge i 1.509,34 trilioni di euro. Numeri da capogiro motivati dalla presenza di due brand che da un decennio circa ci fanno compagnia nella nostra routine sempre più virtuale: Android, la nemesi per eccellenza di IOS, e Chrome, antagonista cibernetico di Explorer prima e Edge poi, sono infatti elencati come due degli sponsor principali della scuderia color papaya e, poiché entrambi sono gelosamente di proprietà intellettuale di Google, non sorprende che la loro capitalizzazione di mercato sia più che semplicemente iperbolica: 1,51 trilioni di euro. Anche in questo frangente, il marchio di Woking, Regno Unito, è indicato come sponsor principale: la capitalizzazione di mercato della casa automobilistica in grado di plasmare una delle più emozionanti automobili degli ultimi decenni, l’iconica McLaren Senna, ammonta alla più che rispettabile cifra di 1,54 miliardi di euro.
Red Bull – Circa 361,92 miliardi di euro
La scuderia dei cannibali in grado di tarpare le ali a chiunque osi sfidarla, nonché attuale squadra leader in entrambe le graduatorie del campionato di Formula 1, si deve per questa volta accontentare del gradino più basso del podio per sponsorizzazioni di maggior valore, un ammontare complessivo pari a 361,92 miliardi di euro. Oracle, multinazionale del settore informatico specializzata in database relazionali, è uno dei principali sponsor principali della Red Bull Racing e, con una capitalizzazione di mercato di 285,81 miliardi di euro, contribuisce in modo significativo al valore della sponsorizzazione del team. Lapalissiano che Red Bull costituisca l’altra grande fetta in materia di valore di sponsorizzazioni con una valutazione di capitalizzazione di mercato di 76,12 miliardi di euro per l’azienda di bevande energetiche con sede a Salisburgo che, stando alle ultime stime, avrebbe venduto 11,582 miliardi di lattine nel 2022.
Ferrari – Circa 311,05 miliardi di euro
Quarto posto nel campionato costruttori e quarta posizione anche in questo studio di marketing. Il valore complessivo degli sponsor principali per capitalizzazione di mercato della creatura nata dal genio di Enzo Ferrari è di 311,05 miliardi di euro. Il contributore più significativo al valore della sponsorizzazione della Ferrari è Shell, nota multinazionale britannica operante sia nel settore petrolifero che in quello del gas. La sua fortuna? Un logo semplice ma immediatamente riconoscibile, la valva di una conchiglia gialla con contorno rosso (uno straordinario quanto involontario rimando ai bolidi di Maranello) e che porta in dote un valore di capitalizzazione di mercato di circa 195,56 miliardi di euro. Santander, che ha da poco cessato di essere sponsor della Liga spagnola, VGW Play, acronimo per Virtual Gaming Worlds, azienda di tecnologia globale specializzata nella creazione di giochi e Ferrari, marchio più influente del mondo tra il 2013 e il 2014, costituiscono il resto del valore della sponsorizzazione della squadra di Leclerc e Sainz.
Alpha Tauri – Circa 140,08 miliardi di euro
L’ex Toro Rosso ed erede della Minardi di Faenza si colloca al quinto posto, con un valore complessivo dei principali sponsor della scuderia che raggiunge i 140,08 miliardi di euro. Alpha Tauri, di proprietà di Red Bull, è lo sponsor con il valore più alto, con una capitalizzazione di mercato di 76,12 miliardi di euro. Honda, la casa automobilistica giapponese, è il secondo sponsor per valore della scuderia, con 46,88 miliardi di euro. Orlen, compagnia petrolifera polacca, è il terzo sponsor principale del team italiano (17,08 miliardi).
Completano il quadro l’Alpine (circa 109,09 miliardi di euro), la Mercedes (87,79 miliardi di euro), la terza scuderia italiana della F1, ossia l’Alfa Romeo (37,34 miliardi di euro) e la Haas (circa 0,99 miliardi di euro). Assente la Williams: I dati sono, infatti, pari a zero a causa della mancanza di uno sponsor principale da parte della scuderia fondata nel 1977 da Frank Williams e Patrick Head.
Se c’è un fil rouge che lega tutte le scuderie di F1 in materia di gestione degli accordi di sponsorizzazione di alto valore è il mostrare loghi e sigle principalmente sulle uniformi delle squadre, sui prodotti destinati ai supporters e, ovviamente, sulle monoposto stesse. La livrea di ogni vettura è infatti il fulcro dell’identità e dell’immagine del brand della squadra; presentare i propri sponsor su di essa contribuisce al plasmare la percezione del marchio e la sua fisionomia. Acquistando uno spazio nella livrea di una vettura di F1, qualsiasi marchio è in grado di assicurarsi un eccellente ritorno d’immagine: tutti gli appassionati di Formula 1 saranno esposti inconsapevolmente a questa campagna di product placement guardando le gare all’autodromo o in televisione. Una dinamica che si riscontra da tempo immemore anche nel cinema e nel mondo radiotelevisivo. Il marketing degli sponsor della Formula 1 si estende poi oltre la stagione regolare. Esattamente come avviene per il calcio o il basket, i fan acquistano e indossano durante tutto l’anno solare cappelli, magliette e altri cimeli della squadra nella loro vita quotidiana.