Il “Settore Sport” produce in Italia direttamente il 3% del Pil, arrivando al 5% in forma indiretta, ma ….. ancora una volta è trattato dall’attuale Ministero dello Sport come figlio di un Dio minore e sicuramente sarebbe opportuno riportarlo nel
posto che merita, ma con la situazione attuale di governo è quasi impossibile!
Per cercare la parola Sport nell’ultima proposta del Recovery Plan ……. bisogna “frugare” nel Capitolo “Inclusione e
coesione”, dove alla voce “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore” è previsto un intervento del
Governo per “Sport e Periferie”. Questo è una “vecchia” proposta per l’impiantistica lanciata dal governo Renzi e riproposta in questi anni dai diversi governi, con l’obiettivo di costruire e ristrutturare impianti di piccole-medie dimensioni nelle zone italiane disagiate, in particolare al sud, sulla base delle proposte degli Enti locali. In questa proposta, tutti o quasi i 700 milioni di € saranno spesi in questa direzione (erano 710 milioni gli € stanziati nella prima bozza del Recovery Plan) e mi sembra una cifra “molto modesta”, se si pensa che lo sport è ampiamente riconosciuto come uno strumento di salute, di benessere e di prevenzione sanitaria e un punto fondamentale per riuscire a
ricostruire il tessuto sociale devastato dal Covid 19.
Il Ministro
Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, inizialmente nel piano aveva pensato di inserire il progetto “Sport Cities” in
109 città per “lo sviluppo della cultura e dell’attività motoria della cittadinanza”, ma …… la sua proposta non ha avuto
successo e è stata fuori dalla porta. Comunque il Ministro ha assicurato che potrebbe entrare in un altro capitolo! Perché nel Recovery Plan, per l’attività motoria e lo sport nella scuola, non c’è posto nel capitolo “potenziamento della didattica e del diritto allo studio”? Comunque il Ministro ha assicurato che potrebbe entrare in un altro capitolo!
E l’Edilizia scolastica, le palestre, gli impianti sportivi polivalenti? Ci sono scuole che non hanno la palestra, molte Palestre sono obsolete: lo sport nasce a scuola e quindi deve essere “un nido” accogliente.
E i “ristori” per gli Operatori Sportivi? Comunque il Ministro ha assicurato che saranno pagati anche i ristori di gennaio!
Sono mesi che le piscine e le palestre sono chiuse, salvo un breve intervallo. E lo sport giovanile? Sono mesi che è fermo, molte Società spariranno e l’abbandono crescerà a dismisura! E gli aiuti alle Società Sportive dilettantistiche? E la formazione degli Operatori Sportivi? E l’Insegnante di Educazione Fisica nella Scuola Primaria? La legge è nel cassetto da anni, ci hanno provato tanti Ministri di colori diversi, tiriamola fuori e approviamola, siamo la maglia nera in Europa!
A proposito di Scuola Primaria, siamo rimasti al “progettificio” del C.O.N.I., in collaborazione con il MIUR, siamo rimasti allo “Sport di classe”, siamo rimasti indietro rispetto agli altri Paesi europei. In Italia non esiste una cultura motoria e sportiva, non c’è niente da fare! E ancora ……. l’aumento delle ore settimanali dell’Educazione Fisica nelle Scuole Secondarie? Sono sempre due e sono sempre troppo poche!
La Legge Delega
E la Legge Delega dello Sport? La prima bozza proposta dal Ministro Spadafora non è andata benissimo, siamo in attesa delle modifiche promesse. Il C.I.O. è in fiduciosa attesa, la Federazioni Sportive fremono, comunque il Ministro ha assicurato che tutto a breve andrà a buon fine. L’abolizione del vincolo sportivo e l’inquadramento degli Operatori Sportivi sono due nodi molto importanti da sbrogliare, ma non è poi così semplice!
Il tempo a disposizione per presentarla è quasi scaduto.
Conclusioni
Sul Recovery Plan non è stata ancora scritta la parola fine, sono in atto “incontri fiume” tra le forze politiche di
maggioranza, ma quali sono i margini di manovra? C’è tempo fino al 28 febbraio 2021, ma per il momento
dobbiamo renderci conto che lo stanziamento per lo sport è solo una briciola!